Gas pagato in bolletta ma non consumato,
con rincari in media del 10% e con punte che vanno dal 6% fino al 15%. E una
stima complessiva di 500 milioni di metri cubi di gas pagato dai consumatori
ma mai erogato. È quanto ha rilevato una perizia condotta per la procura di
Milano su un campione di contatori i cui misuratori risultano alterati e
resa nota da un'inchiesta del quotidiano "la Repubblica". Ed è levata di
scudi da parte delle associazioni di consumatori, che stimano intorno ai 150
euro annui i rincari indebiti per gli utenti, chiedono di intervenire
attraverso rimborsi e dichiarano di prepararsi a un'eventuale azione di
risarcimento collettivo.
Italgas replica: "nessuna truffa a carico dei consumatori finali".
"Il trucco dei contatori del gas che misurano fino al 15%
in più del volume effettivamente erogato deriva non soltanto dai contatori
vecchi, ma anche dal fatto che i contatori misurano il volume e non il peso
del gas": è quanto commenta l'Unione Nazionale Consumatori, per il quale a
interessare l'utente è "il peso del metano contenuto in un metro cubo". In
pratica, un certo volume di gas ha un peso diverso secondo le condizioni di
temperatura e pressione "sulle quali - scrive l'associazione - si possono
fare trucchi, tanto è vero che l'Autorità del gas ha predisposto da tempo
controlli". I contatori di gas domestici hanno una tolleranza di lettura
variabile dal 4 al 6%. Per l'UNC "se l'inchiesta confermerà le perizie, gli
utenti dovrebbero essere risarciti per la differenza almeno a partire dai 5
anni precedenti, oltre i quali scatta la prescrizione, tenendo presente che
su un consumo di 1400 metri cubi annui (riscaldamento individuale)
l'indebita maggiorazione potrebbe arrivare a 150 euro l'anno".
Il Codacons annuncia in una nota stampa "la costituzione
di parte civile nel procedimento per consentire ai consumatori di ottenere
il rimborso delle maggiori somme pagate e prepara una class action contro le
società che saranno considerate responsabili nel procedimento penale". In
particolare, invita "gli utenti con contatori vecchi, clienti delle società
coinvolte nei controlli che hanno dimostrato consumi errati, a conservare le
bollette del gas ed inviare al proprio gestore una raccomandata nella quale
si chiede il rimborso delle erogazioni conteggiate e mai effettuate per gli
ultimi 5 anni". L'associazione annuncia inoltre la presentazione di un
esposto all'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
"La perizia del tecnico che è stata depositata ieri
mattina all'interno di un'inchiesta condotta dai pubblici ministeri Sandro
Raimondi e Letizia Mannella, che riguarda alcune società di spicco
dell'industria energetica nazionale, da Snam Rete Gas ad Italgas, da Aem ad
Arcalgas, ha accertato che le bollette di milioni di famiglie sono state
gonfiate da un minimo del 6% fino ad un massimo del 15%, con una
fatturazione gonfiata di 500 milioni di metri cubi, che corrisponde in media
ad un importo tra i 250 ed i 320 milioni di euro": è quanto riepilogano in
una nota stampa Adusbef e Federconsumatori, che hanno inviato alle aziende
una richiesta di risarcimento dei consumatori con un rimborso automatico in
bolle, da aggiungersi all'indennizzo previsto dall'Autorità per l'energia
elettrica e il gas. In caso contrario minacciano di iniziare "un'azione di
risarcimento collettivo".
Anche l'Adoc guarda alla class action. "Siamo pronti a
costituirci parte civile qualora venissero rilevate responsabilità penali -
ha detto il presidente Carlo Pileri - e i nostri avvocati stanno
predisponendo una class action per il risarcimento degli utenti danneggiati.
Nei prossimi giorni predisporremo i moduli sul nostro sito e nelle sedi
territoriali. Riteniamo che in media ogni utente dovrebbe essere rimborsato
di 1500 euro, calcolando il 15% di consumo maggiore del dovuto per 5 anni".
"La situazione è dovuta in gran parte da una falla nel
sistema normativo italiano che non prevede la sostituzione dei misuratori
dopo una certa età di attività, o il controllo di questi ultimi dopo un
determinato arco di tempo": è quanto sottolinea CODICI, per la quale la
situazione "è configurabile come possibile class action contro le aziende
distributrici del gas". "E' inammissibile che per un errore e per la mancata
efficienza nell'erogazione del servizio da parte delle case distributrici -
ha commentato il segretario nazionale Ivano Giacomelli - debbano pagare i
consumatori".
"Chiediamo all'Autorità per l'energia che vengano
controllati tutti i contatori del gas e che vengano restituiti gli addebiti
dovuti ad erronee misurazioni": questa la posizione di Paolo Landi,
segretario generale dell'Adiconsum. L'associazione chiede un intervento
dell'Autorità per l'energia articolato su tre punti: una verifica della
taratura di tutti i contatori del gas metano installati presso gli utenti
familiari prima del 1998 da parte di una struttura indipendente, il rimborso
degli importi di consumo del gas indebitamente indebitati ed eventuali
sanzioni amministrative alle società che si sono rese responsabili di
eventuali illeciti.
PREZZI. Contatori, Italgas: nessuna truffa a carico dei consumatori
Un'inchiesta de "la Repubblica" denuncia
gas pagato in bolletta ma non erogato, per una stima di 500 milioni di metri
cubi e rincari medi del 10%, con punte fino al 15%. È quanto emerge da una
perizia condotta per la procura di Milano su un campione di contatori. Sulla
denuncia, che ha mobilitato le associazioni dei consumatori, è intervenuta
Italgas, che "conferma l'assoluta correttezza delle procedure di misurazione
ed esclude qualsiasi truffa a carico dei consumatori finali". È quanto ha
commentato oggi la società in una nota stampa. "Italgas gestisce 6
milioni di contatori per il gas, rispetto ad un parco nazionale
contatori di circa 20 milioni", ribadisce la società, che sottolinea di
impiegare i propri contatori "nel pieno rispetto della normativa vigente".
"Dei 6 milioni di contatori Italgas, meno di un terzo, 1.8 milioni, superano
i 25 anni - spiega ancora Italgas - Questi contatori sono oggetto di un
piano di sostituzione "fisiologico" iniziato nel 2006, e che si svilupperà
nei prossimi 5 anni. Ciò consentirà ad Italgas di essere ai primi posti in
ambito europeo per efficienza ed innovatività dei propri contatori".
"Come rileviamo dall'edizione odierna del quotidiano La
Repubblica, l'inchiesta della Procura di Milano si è accentrata sui
contatori di gas domestici e risulta ieri depositata una perizia che, per
quanto a nostra conoscenza, non riguarda i contatori di Italgas": è quanto
afferma la società in un comunicato stampa nel quale si sottolinea
"l'assoluta correttezza delle procedure di misurazione" e si escludono
truffe a danno dei consumatori. La società precisa inoltre che, in caso di
malfunzionamento dei contatori, gli utenti possono rivolgersi agli uffici
Italgas per la verifica del consumo.
http://www.helpconsumatori.it
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