Il giudice per l'udienza preliminare di Roma,
Barbara Callari, ha ieri rinviato a giudizio, Sergio Cagnotti (ex
proprietario della Cirio), Cesare Geronzi (ex presidente di Capitalia), e
Giampiero Fiorani (ex amministratore della BPI) per il crac Cirio. Il
processo davanti alla prima sezione penale del Tribunale si aprirà il 14
prossimo marzo per i reati di bancarotta per distrazione, documentale e
preferenziale e truffa. Insieme a Cagnotti, Geronzi e Fiorani sono stati
rinviate a giudizio altre 31 persone, mentre ne sono state prosciolte 9.
Il crack Cirio iniziò nel 2002 con il default di uno dei
prestiti obbligazionari del gruppo. Scattano subito i cross default
(Clausola secondo cui il non rispetto della scadenza delle titoli porta a
considerare il il contratto rescisso, con l'imposizione per il prenditore di
rimborsare subito le somme eventualmente percepite) per gli altri prestiti.
I risparmiatori si trovarono così con in mano valori nulli. Molte delle
vittime sono rappresentate dalle associazioni dei consumatori che si sono
costituite parte civile per un il rimborso integrale dei bond acquistati e
in alcuni casi un risarcimento.
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