L'inviato del Vaticano in Terra Santa e gli arcivescovi di tre altre chiese
hanno lanciato un attacco congiunto (così raro da dovere essere segnalato)
contro il movimento sionista cristiano, accusandolo in particolare «di
promuovere l’esclusivismo razzista e la guerra perpetua».
I sionisti cristiani rappresentano una parte crescente della lobbies
pro-israeliana negli Stati Uniti, il principale alleato dello Stato ebreo. Essi
sono persuasi che il ritorno (sic) degli ebrei in terra santa e la creazione
dello Stato di Israele sarebbero le prove delle promesse fatte da Dio (re-sic)
ai patriarchi della bibbia.
Le chiese del
Medio Oriente appaiono spesso piuttosto vicine ai palestinesi, da cui la
minoranza cristiana costituisce una parte sostanziale del loro clero in questa
regione del mondo.
La "dichiarazione di Gerusalemme sul sionismo cristiano" è stata firmata dal
patriarca latino Michel Sabbah (un palestinese) e da vescovi delle chiese
episcopali, luterane evangelica e Siriana ortodossa di Gerusalemme.
La maggior parte dei sionisti cristiani sono dei protestanti evangelici, e
questa dichiarazione è il segno di una conflittualità crescente tra queste
obbedienze opposte.
L’agenda
dei sionisti cristiani si basa sulla visione del mondo nella quale il Vangelo
s’identifica all'ideologia imperiale, al colonialismo ed al militarismo",
afferma la dichiarazione, che accusa i sionisti cristiani di mettere in pericolo
le speranze fragili di pace in Medio Oriente.
"Noi rigettiamo gli insegnamenti del sionismo cristiano, che facilitano e
sostengono questa politica, mettendo davanti l’esclusivismo razziale e la guerra
perpetua", aggiunge questa dichiarazione.
Le tre
principali organizzazioni sioniste cristiane di Gerusalemme hanno replicato, in
un comunicato, che sono preoccupati del "tono allarmista" della dichiarazione,
che giudicano molto distanti dalla "verità".
I sionisti cristiani insistono sulle radici ebree del cristianesimo. Alcuni fra
loro sostengono il movimento di colonizzazione della Cisgiordania, culla della
civilizzazione ebrea, che i palestinesi rivendicano.
Allarmismo
Preghiamo per la pace. Ma notiamo, nostro grande rammarico, che il governo
palestinese attuale è interamente dedicato alla distruzione di Israele",
hanno
dichiarato i sionisti cristiani nel loro comunicato, facendo allusione ad Hamas,
una formazione islamica attualmente al governo.
La prospettiva di negoziati di pace, in Medio Oriente, non è mai stata così
difficile come dalla vittoria di Hamas alle elezioni legislative del mese di
gennaio di quest'anno. Questa formazione è (infatti) formalmente dedicata alla
distruzione di Israele.
Il
problema, in questa regione del mondo, non è così semplice come la dichiarazione
di Gerusalemme suggerisce", prosegue il comunicato dei sionisti cristiani.
Alcuni sionisti cristiani sono convinti che il ritorno degli ebrei in terra
santa comporterà la fine del mondo e la seconda venuta di Gesù Cristo. Alcuni
pensano anche che gli ebrei stessi dovranno alla fine convertirsi al
cristianesimo.
Le organizzazioni sioniste cristiane di Gerusalemme hanno indicato di on avere
alcuna “aspirazione all’Armageddon", e che la loro teologia non si fonda
"su una profezia di fine dei tempi." Hanno chiamato al dialogo con i
religiosi (firmatari della dichiarazione di Gerusalemme), passando oltre questa
dichiarazione che le condanna.
Il sionismo
cristiano è particolarmente potente negli Stati Uniti, dove il sostegno ad
Israele, nei suoi conflitti (permanenti, ndt) (con i palestinesi, o in occasione
dell’ultima guerra, contro i guerriglieri dello Hezbollah, in Libano) è molto
più forte che in Europa o nelle altre parti del mondo ["non civilizzato", ndt).
James Rudin primo consulente in materie di relazioni inter-religiose presso il
Comitato ebreo americano (AJC - American Jewish Committee) di New York, ha
dichiarato che ci sono "milioni e milioni di cristiani americani" che
sostengono Israele, ma che non si considerano come sionisti. (Migliaia di
cristiani americani, denominati Jourdain, che fanno sionismo senza rendersene
conto, ndt).
Ha aggiunto che (questi "cristiani") rappresentano un centro di sostegno ad
Israele molto più importante anche di coloro che fondono sulla bibbia il loro
sostegno ad Israele.
The Washington
post, 31 agosto 2006
Tradotto dell'inglese da Marcel Charbonnier, membro di Tlaxcala, la rete di
traduttori per la diversità linguistica (www.tlaxcala.es). Questa traduzione è
in Copyleft: è libero di riproduzione, a condizione di rispettare l'integrità e
citare fonti ed autori
17/09/2006 Archivio Notizie Papa ed Islam
Archivio Vaticano
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