Benedetto XVI risponde alle proteste del mondo
islamico. ''Sono rammaricato'', dice il papa, che ha voluto chiarire
il ''vero significato del discorso'': un invito al dialogo sincero
fondato sul rispetto reciproco.
Le parole del Santo Padre all'Angelus Domini nella XXIV
Domenica del Tempo Ordinario, 17 settembre 2006
Una presa di posizione personale di fronte all'escalation delle
proteste nel mondo islamico. ''Sono vivamente rammaricato'', dice il
papa all'Angelus, perché ''il vero significato del mio discorso
nella sua totalità era ed è un invito al dialogo franco e sincero,
con grande rispetto reciproco''. Benedetto XVI interviene così nelle
polemiche di questi giorni, spiegando di essere stato frainteso. Nel
discorso tenuto all'università di Regensburg, infatti, vi era
soltanto una ''citazione di un testo medioevale, che non esprime in
nessun modo il mio pensiero personale''. Nella riflessione
dell'Angelus, anche un accenno alla festa dell'Esaltazione della
Croce e della Madonna Addolorata.
Riportiamo di seguito il testo integrale delle parole del Santo
Padre prima della recita dell'Angelus Domini (e la prima parte nella
traduzione in inglese, in francese e in arabo):
Cari fratelli e sorelle,
il Viaggio
Apostolico in Baviera, che ho compiuto nei giorni scorsi, è
stato una forte esperienza spirituale, nella quale si sono
intrecciati ricordi personali, legati a luoghi a me tanto familiari,
e prospettive pastorali per un efficace annuncio del Vangelo nel
nostro tempo. Ringrazio Dio per le interiori consolazioni che mi ha
dato di vivere e sono riconoscente, al tempo stesso, a tutti coloro
che hanno attivamente lavorato per la riuscita di questa mia visita
pastorale. Di essa, come è ormai consuetudine, parlerò più
diffusamente durante l’Udienza generale di mercoledì prossimo. In
questo momento desidero solo aggiungere che sono vivamente
rammaricato per le reazioni suscitate da un breve passo del mio
discorso nell’Università di Regensburg, ritenuto offensivo per la
sensibilità dei credenti musulmani, mentre si trattava di una
citazione di un testo medioevale, che non esprime in nessun modo il
mio pensiero personale. Ieri
il Signor
Cardinale Segretario di Stato ha reso pubblica, a questo proposito,
una dichiarazione in cui ha spiegato l’autentico senso delle mie
parole. Spero che questo valga a placare gli animi e a chiarire il
vero significato del mio discorso, il quale nella sua totalità era
ed è un invito al dialogo franco e sincero, con grande rispetto
reciproco. Questo è il senso del discorso.
Traduzione in inglese della prima parte delle parole del
papa prima della recita dell’Angelus Domini:
Dear Brothers and Sisters,
the Pastoral Visit which I recently made to Bavaria was a deep
spiritual experience, bringing together personal memories linked to
places well known to me and pastoral initiatives towards an
effective proclamation of the Gospel for today. I thank God for the
interior joy which he made possible, and I am also grateful to all
those who worked hard for the success of this Pastoral Visit. As is
the custom, I will speak more of this during next Wednesday’s
General Audience. At this time, I wish also to add that I am deeply
sorry for the reactions in some countries to a few passages of my
address at the University of Regensburg, which were considered
offensive to the sensibility of Muslims. These in fact were a
quotation from a medieval text, which do not in any way express my
personal thought. Yesterday, the Cardinal Secretary of State
published a statement in this regard in which he explained the true
meaning of my words. I hope that this serves to appease hearts and
to clarify the true meaning of my address, which in its totality was
and is an invitation to frank and sincere dialogue, with great
mutual respect. This is the meaning of the discourse.
Traduzione in francese della prima parte delle parole del
papa prima della recita dell’Angelus Domini:
Chers Frères et Sœurs,
le voyage apostolique en Bavière, que j’ai accompli les jours passés,
a été une forte expérience spirituelle, dans laquelle se sont mêlés
des souvenirs personnels, liés à des lieux qui me sont si familiers,
et des perspectives pastorales pour une annonce efficace de l’Évangile
en notre temps. Je remercie Dieu pour les consolations intérieures
qu’il m’a donné de vivre et, en même temps, je suis reconnaissant
envers tous ceux qui ont activement travaillé pour la réussite de ma
visite pastorale. Comme il est désormais habituel, j’en parlerai
plus largement au cours de l’Audience générale de mercredi prochain.
En ce moment, je désire seulement ajouter que je suis vivement
attristé par les réactions suscitées par un bref passage de mon
discours à l’Université de Ratisbonne, considéré comme offensant
pour la sensibilité des croyants musulmans, alors qu’il s’agissait
d’une citation d’un texte médiéval, qui n’exprime en aucune manière
ma pensée personnelle. Hier, Monsieur le Cardinal Secrétaire d’État
a rendu publique, à ce sujet, une déclaration dans laquelle il a
expliqué le sens authentique de mes paroles. J’espère que cela
contribuera à apaiser les esprits et à clarifier le sens véritable
de mon discours, qui, dans son ensemble, était et est une invitation
au dialogue franc et sincère, avec un grand respect réciproque. Tel
est le sens de mon discours.
Traduzione in arabo della prima parte delle parole del papa
prima della recita dell’Angelus Domini:
Ora, prima della preghiera mariana, desidero soffermarmi su
due recenti e importanti ricorrenze liturgiche: la Festa
dell’Esaltazione della Santa Croce, celebrata il 14 settembre, e la
memoria della Madonna Addolorata, celebrata il giorno dopo. Queste
due celebrazioni liturgiche si possono riassumere visivamente nella
tradizionale immagine della Crocifissione, che rappresenta la
Vergine Maria ai piedi della Croce, secondo la descrizione
dell’evangelista Giovanni, unico degli Apostoli a restare accanto a
Gesù morente. Ma che senso ha esaltare la Croce? Non è forse
scandaloso venerare un patibolo infamante? Dice l’apostolo Paolo:
"Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza
per i pagani" (1 Cor 1,23). I cristiani, però, non esaltano una
qualsiasi croce, ma quella Croce che Gesù ha santificato con il suo
sacrificio, frutto e testimonianza di immenso amore. Cristo sulla
Croce ha versato tutto il suo sangue per liberare l’umanità dalla
schiavitù del peccato e della morte. Perciò, da segno di
maledizione, la Croce è stata trasformata in segno di benedizione,
da simbolo di morte in simbolo per eccellenza dell’Amore che vince
l’odio e la violenza e genera la vita immortale. "O Crux, ave spes
unica! O croce, unica speranza!". Così canta la liturgia.
Narra l’evangelista: ai piedi della Croce stava Maria (cfr Gv
19,25-27). Il suo dolore forma un tutt’uno con quello del Figlio. E’
un dolore pieno di fede e di amore. La Vergine sul Calvario
partecipa alla potenza salvifica del dolore di Cristo, congiungendo
il suo "fiat" a quello del Figlio. Cari fratelli e sorelle,
spiritualmente uniti alla Madonna Addolorata, rinnoviamo anche noi
il nostro "sì" al Dio che ha scelto la via della Croce per salvarci.
Si tratta di un grande mistero che è ancora in atto, fino alla fine
del mondo, e che chiede anche la nostra collaborazione. Ci aiuti
Maria a prendere ogni giorno la nostra croce e a seguire fedelmente
Gesù sulla via dell’obbedienza, del sacrificio e dell’amore.
Angelus Domini (in
latino)
Angelus Domini nuntiavit Marìae,
et concepit de Spiritu Sancto.
Ave Maria ...
Ecce Ancilla Domini,
fiat mihi secundum verbum tuum
Ave Maria ...
Et Verbum caro factum est,
et habitavit in nobis.
Ave Maria ...
Ora pro nobis, sancta Dei Genitrix.
Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Gratiam tuam, quaesumus, Domine,
mentibus nostris infunde;
ut qui, angelo nuntiante,
Christi Filii tui incarnationem cognovimus,
per passionem eius et crucem,
ad resurrectionis gloriam perducamur.
Per eundem Christum Dominum nostrum.
Amen.
Gloria Patri ...
Angelus Domini (in italiano)
L'Angelo del Signore portò l'annuncio a Maria.
Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo.
Ave Maria ...
Ecco l'ancella del Signore.
Sia fatto di me secondo la tua parola.
Ave Maria ...
E il Verbo si è fatto carne.
E abitò fra noi.
Ave Maria ...
Prega per noi, santa Madre di Dio.
Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Infondi nel nostro spirito
la tua grazia, Signore;
tu, che all'annuncio dell'angelo,
ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio,
per la sua passione e la sua croce
guidaci alla gloria della resurrezione.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Gloria al Padre ...
Riportiamo di seguito il testo integrale dei saluti del
Santo Padre dopo la recita dell'Angelus Domini:
Je vous salue chers pèlerins francophones. Dans l’Évangile
de ce jour, Jésus demande aux Apôtres: «Pour vous, qui suis-je ?»
Puissiez-vous personnellement répondre à cette question et faire
connaître aux hommes d’aujourd’hui, notamment aux jeunes, la
personne du Christ, dont la parole et la vie donnent le sens de
toute existence. Avec ma Bénédiction apostolique.
I greet all the English-speaking pilgrims and visitors present at
today’s Angelus, and I thank you for your prayers during my pastoral
visit to Bavaria. May your stay here in Castel Gandolfo and Rome be
a time of spiritual enrichment, marked by the readiness to take up
the cross and follow Jesus. Upon you and your loved ones, I invoke
the grace and peace of Christ the Lord!
Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Gläubigen hier in Castel
Gandolfo. Heute heiße ich besonders die Seminaristen aus Fulda und
die Pilger aus dem Allgäu willkommen. „Gott, der Herr, wird mir
helfen" (Jes 50, 9). Diese Gewißheit des Propheten Jesaja aus den
Texten der Sonntagsliturgie soll unser Denken und Handeln bestimmen.
Ja, wir dürfen stets auf Gottes Hilfe vertrauen! Er ergänzt unsere
guten Werke mit seiner Gnade und verleiht ihnen Wert für die
Ewigkeit. – Euch alle begleite Gottes Segen durch diese neue Woche!
Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en especial
al grupo de militares venezolanos aquí presentes. Pidamos a María
Santísima que, mediante la meditación cotidiana de los misterios de
Cristo, lleguemos a reconocerlo como nuestro único y verdadero
Salvador, siendo siempre testigos de su amor. ¡Feliz Día del Señor!
[in polacco] Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Mentre ricordo la
visita nella mia nativa Baviera, vi voglio ringraziare per il
sostegno della preghiera che avete offerto al mio peregrinare. Che
esso porti copiosi frutti di testimonianza di fede e aiuti molti ad
aprire i cuori a Dio. Auguro a tutti voi una buona domenica. Dio vi
benedica.
Saluto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i sacerdoti
iscritti ai corsi di latino e greco e di italiano presso la
Pontificia Università Salesiana, i fedeli provenienti da Minerbe,
Cinisi e Costa Sant’Abramo e il gruppo di brasiliani residenti nella
diocesi di Mantova. Saluto inoltre gli alunni di alcune scuole
siciliane, impegnati in un’attività di educazione civica, come pure
i partecipanti alla "Maratona" intitolata alla memoria di san Pio da
Pietrelcina e del servo di Dio Giovanni Paolo II.
A tutti auguro una buona domenica.
Foto di Alessia Giuliani - Catholic Press Photo.
17/09/2006 Archivio Notizie Papa ed Islam
Archivio Vaticano
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