"Meglio il turbante del Sultano che il cappello del Cardinal"
Al di là della sinistra decisione di lanciare un attacco all'Islam in questo
momento storico in cui è in bilico la suprema questione della guerra o della
pace, vi è un aspetto piuttosto bizzarro nell'intera questione, cioè la
curiosa decisione di citare la visione dell'Islam di un imperatore
bizantino.
Bisanzio aveva provato sulla propria pelle la brutalità dei crociati
occidentali che, aizzati dai preti cattolici, nel 1203 saccheggiarono la
città in una delle più grandi atrocità della storia, resa ancora maggiore
dall'immensa perdita culturale e intellettuale in quello che fu uno dei
maggiori centri della civiltà mondiale. Questo scioccante atto di
delinquenza superò di molto il sacco di Roma da parte dei Goti o il
successivo e relativamente umano saccheggio di Bisanzio da parte dei Turchi.
Ecco come venne registrato da uno storico bizantino:
A seguito, La controriforma di Bendetto XVI (Paolo Iervese;
Umanità Nova) Quei prelati entusiasti che appoggiano le guerre
imperialiste (Tariq Ali, Il Manifesto)
"Nessuno tralasciò di compiere la propria parte nella devastazione. Nei
vicoli, nelle strade, nei templi... proteste, pianti, lamenti, distruzione,
i gemiti degli uomini, gli strilli delle donne, ferite, stupri, prigionia,
la separazione tra coloro che erano più uniti. I nobili vagavano in uno
stato vergognoso, persone di veneranda età in lacrime, i ricchi in povertà.
Così era nelle strade, agli angoli, nel tempio, nei rifugi, perché nessun
posto rimase salvo dagli assalti o fu capace di dare protezione ai
supplicanti. Ovunque tutti i luoghi vennero riempiti da ogni genere di
crimine. Oh, Dio immortale, quant'è grande l'afflizione degli uomini, quant'è
grande la sofferenza!"
Lo storico bizantino Nicetas Koniates scrisse: "persino i musulmani sono
umani e ben disposti, rispetto coloro che portano sulle spalle la croce di
Cristo"
Manuele II Paleologo (l'imperatore citato da Benedetto) aveva ragione di
temere i musulmani dal momento che Bisanzio era sempre sul punto di cadere
nelle loro mani, come infatti successe nel 1453. Ma persino nel mezzo
dell'assedio finale uno degli ultimi grandi uomini di stato della città fu
sentito affermare: "meglio il turbante del Sultano che il cappello del
cardinale".
Infatti la distruzione o quanto meno il fatale indebolimento dell'Impero
Bizantino fu uno dei maggiori risultati delle crociate, cui obiettivo
nominale era la riconquista della Terra Santa. Sarebbe come se oggi la
guerra contro l'Islam fosse davvero un indiretto tentativo di minare Europa
e Russia in accordo con gli eterni obiettivi della politica estera
britannica come vennero esposti da Mackinder, cioè che Europa e Eurasia
debbano essere divise per sempre. (Questo potrebbe davvero essere il caso.
Si può dimostrare che la svolta verso l'Iraq arrivò solo quando la campagna
per destabilizzare la Serbia e poi la Russia raggiunse un empasse e persino
il remissivo Yeltsin minacciò di usare le armi nucleari per difendere la
Russia). Certamente, per quel che riguarda la profonda animosità tra la
cristianità occidentale e il mondo ortodosso, la storia si è ripetuta e
sotto l'occupazione del Kosovo da parte della Nato abbiamo visto ancora la
distruzione delle bellissime chiese bizantine da parte dei terroristi
favoriti di Tony e Bill, il KLA.
Grazie, Vostra Santità, per averci ricordato, senza volerlo, cose che Lei
avrebbe preferito restassero dimenticate, la jihad della Cristianità
Occidentale contro i suoi nemici, culminata nella distruzione della
bellissima città di Bisanzio, riecheggiata quasi un millennio dopo dalla
distruzione delle chiese del Kosovo.
Colin Buchanan
Fonte: http://endempire.blogspot.com/
Link: http://endempire.blogspot.com/2006/09/better-sultans-turban-than-cardinals.html
17.09.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALCENERO
17/09/2006 Archivio Notizie Papa ed Islam
Archivio Vaticano
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