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18/09/2006 Quei Prelati entusiasti che appoggiano le Guerre Imperialiste (Tariq Ali, Fonte: www.ilmanifesto.it, www.comedonchisciotte.org)

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L'ultima provocazione di Benedetto XVI è stata accidentale o deliberata? Il prelato bavarese è un religioso profondamente reazionario. Penso che, nel dire quello che ha detto, era ben cosciente di quello che stava per fare. Scegliere una citazione da Manuele II Paleologo, uno degli imperatori bizantini meno intelligenti, è stata probabilmente una mossa studiata, soprattutto alla vigilia di un viaggio in Turchia. Avrebbe potuto trovare citazioni più pregnanti e più vicine a casa. Forse si è trattato del suo unico tributo a Oriana Fallaci. Forse.

Non c'è bisogno di ricordare al mondo musulmano, che ha due paesi - l'Iraq e l'Afghanistan - occupati da truppe occidentali, il linguaggio delle Crociate. In un mondo dominato dal neo-liberismo, che soffre per la degradazione ambientale, la povertà, la fame, la repressione, un «pianeta di bidonville» (secondo l'evocativa espressione di Mike Davis), il Papa sceglie di insultare il fondatore di una fede rivale.

La reazione nel mondo musulmano era prevedibile, ma drammaticamente insufficiente. La civiltà islamica non può essere ridotta al potere della spada. È stato il ponte vitale tra il mondo antico e il Rinascimento europeo. È stata la chiesa cattolica a dichiarare guerra all'islam nella penisola iberica e in Sicilia. Espulsioni di massa, omicidi, conversioni forzate e una feroce Inquisizione per controllare un'Europa ripulita e arginare il nemico protestante: la furia contro gli «eretici» ha portato a bruciare villaggi catari nel sud della Francia. Ad ebrei e protestanti venne offerto un rifugio dall'impero ottomano; un rifugio che nessuno avrebbe offerto loro se Istanbul fosse rimasta Costantinopoli. «Schiavo, obbedisci al tuo maestro umano. Perché Cristo è il tuo reale padrone», disse San Paolo, stabilendo una tradizione di collaborazionismo che ha raggiunto l'apogeo durante la Seconda guerra mondiale, quando la leadership della Chiesa collaborò con il fascismo e non si pronunciò contro l'uccisione degli ebrei o le stragi nel Fronte orientale.

L'Islam non ha bisogno di lezioni di pacifismo da questa chiesa. La violenza non è mai stata e non è prerogativa di una singola religione, come dimostra peraltro la persistente occupazione della Palestina da parte di Israele. Durante la guerra fredda, il Vaticano ha appoggiato, con rare eccezioni, le guerre imperialiste. Entrambe le parti ricevettero la benedizione durante la Prima e la Seconda guerra mondiale: il cardinale statunitense Spellman è stato in prima linea nelle battaglie per distruggere il comunismo durante le guerre di Corea e del Vietnam. Il Vaticano ha poi punito i teologi della liberazione e i preti-contadini dell'America latina. Alcuni furono scomunicati.

Non tutti i cristiani parteciparono alle vecchie e alle nuove crociate. Quando papa Urbano ha lanciato la crociata, il re normanno di Sicilia si rifiutò di mandare truppe per evitare che musulmani siciliani fossero costretti a combattere contro altri musulmani più a est. Suo figlio, Ruggiero II, si rifiutò di appoggiare la seconda crociata. Nel far ciò mostrarono maggiore coraggio dei dirigenti dell'Italia contemporanea, che partecipano in modo entusiastico alle crociate imperialiste contro il mondo musulmano.

«Per essere sicuri di essere sempre nel giusto», diceva il fondatore della Compagnia di Gesù Ignacio de Loyola, «dobbiamo sempre mantenere il principio che quello che vediamo bianco dovremmo considerarlo nero se così vorrà la gerarchia ecclesiatica». Oggi molti prelati cattolici (incluso il bavarese del Vaticano) e politici di centro-destra e di centro-sinistra ascoltano con devozione il vero papa, che vive alla Casa bianca e dice loro quando il nero è bianco. Amen

Tariq Ali
Fonte: www.ilmanifesto.it
17.09.06

  • 17/09/2006 Archivio Notizie Papa ed Islam
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