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29/09/2006 Allam ed Immagine dell'Islam : Lettera al Direttore del Corriere (Rita Guma, http://www.osservatoriosullalegalita.org)

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Egregio Direttore, si moltiplicano sul Corriere della sera affermazioni di Magdi Allam sugli Islamici che destano preoccupazione in chi si batta contro il razzismo.

Il 13 agosto Allam scriveva "L’essenza del 'fascismo islamico' è insita nella negazione del diritto alla vita altrui, sia che si tratti di un 'apostata' o un 'eretico', sia che sia considerato un 'nemico' quale ebreo o crociato cristiano.... È vero che è una minoranza quella che pratica il terrorismo islamico, ma c’è una maggioranza di musulmani che condivide la loro ideologia fascista".

E' di ieri invece l'articolo "Quelle donne eleganti davanti a Benedetto", in cui si legge "Altro che caffettani, turbanti, minacciose barbe lunghe dell'homo islamicus e burqa che annullano la personalità femminile!" e si fa riferimento alle "5 donne elegantemente vestite alla moda occidentale".

Denuncio e condanno gli atti di terrorismo di alcuni fanatici, le lapidazioni delle adultere e altre violazioni dei diritti umani commesse in nome dell'Islam. Mi batto per la liberta' di espressione e contro le reazioni violente e le minacce mosse da taluni in occasione delle vignette sull'Islam e delle dichiarazioni del Papa e reputo anche assurde situazioni come quella di San Petronio dove alcuni estremisti vogliono distruggere un'antica opera d'arte raffigurante Maometto all'inferno.

Tuttavia la prima affermazione di Allam sul fascismo islamico - passata nel silenzio generale - mi sembra analoga a quella dell'inserzione dell'UCOII su Israele che tanta condanna ha suscitato.

Nel secondo caso rilevo che anche i rabbini, i pope ortodossi e i frati francescani sono dotati di barbe analoghe a quelle islamiche. Ne' e' eleganza solo quella occidentale. Cosa dire dei bellissimi sari indiani, dei colorati turbanti africani e dei kimono giapponesi? E' positiva l'integrazione, non l'omologazione, che e' perdita di identita' per alcuni e minor arricchimento per noi.

Credo peraltro molti occidentali ritengano eleganti e comodi i caffettani, mentre il signor Allam sa bene che il burqa e' usato in pochi contesti islamici fondamentalisti, mentre e' molto piu' spesso adottato lo hijab, cioe' il velo che copre capelli e collo e che puo' essere portato con molta eleganza. L'importante e' che sia una scelta della donna, dettata o meno da motivazioni religiose, se anch'esse libere.

Tuttavia poche parole sul maggiore quotidiano d'Italia (peraltro non espresse come mere opinioni e per di piu' suffragate agli occhi del pubblico dal fatto che l'autore si dichiari islamico) diventano pietre per chi combatte il razzismo e cerca ogni giorno di favorire l'integrazione nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Non a caso nella lotta contro l'antisemitismo e contro le discriminazioni ai danni dei Musulmani l'OSCE ha riservato particolare attenzione al ruolo dei media.

Percio' Le chiedo di riflettere sulle ripercussioni delle affermazioni di Allam e sulla conseguente responsabilita' culturale e sociale del Corriere, anche tenendo conto degli articoli della Costituzione (art. 3 "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali", art. 19 "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto...") e dell'Art 7.2 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo: "Tutti hanno diritto ad un'eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione".
Cordiali saluti

  • 17/09/2006 Archivio Notizie Papa ed Islam
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