Con l'attacco a Lino Banfi per la fiction 'Il padre
della sposa' e con l'editoriale di oggi dell'Avvenire tutto contro il
riconoscimento dei diritti degli omosessuali risulta evidente ormai che
l'ossessione antigay ed omofobica della gerarchia vaticana rasenta il vero e
proprio razzismo". E' quanto afferma Franco Grillini, presidente onorario
Arcigay e deputato dell'Ulivo.
"Alla Rai e alle tv si chiede di non parlare di
omosessualità con la faccia tosta di chi va in tv ogni giorno a diffamare la
comunità gay e lesbica senza il benché minimo diritto di replica delle
vittime - sottolinea Grillini -. Sui diritti dei conviventi si vuole
l'esclusione delle coppie gay. L'odio antigay, che la propaganda clericale
romano cattolica alimenta sia a livello nazionale che a livello locale (con
le manifestazioni come quella della curia romana sulla famiglia) ha come
conseguenza non solo il blocco in sede parlamentare dei provvedimenti che la
comunità lgbt richiede da tempo e che sono già in vigore nel resto d'Europa,
ma purtroppo finisce per incentivare anche l'odio sociale verso gli
omosessuali alimentandolo".
"L'intromissione della gerarchia romano cattolica arriva persino a mettere
in discussione i palinsesti della tv con interventi censori su cosa si può o
non si può trasmettere in prima serata - prosegue il deputato dell'Ulivo -.
L'attuale papa e il presidente della Cei vorrebbero imporre per legge la
morale clericale trasformando una convinzione dottrinaria in norma valida
per tutti non credenti compresi. E' necessaria quindi - conclude Grillini -
una riscossa laica e liberale alla pretesa di clericalizzare una società che
è secolarizzata e che rivendica l'autonomia degli individui e la libera
autodeterminazione per la propria vita".
Archivio Vaticano
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