La cronaca, le curiosità e gli approfondimenti sul
viaggio di Benedetto XVI in Austria, svoltosi dal 7 al 9 settembre. Le
tappe a Mariazell e Vienna e i discorsi. Tutti gli articoli pubblicati
su Korazym.org
IL PAPA IN AUSTRIA
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Domenica 9 settembre
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Gli altri articoli:
- Fra monaci e
giovani, il pomeriggio del papa a Vienna
- Heiligenkreuz
sulla ‘’Via Sacra’‘ da Vienna a Mariazell
- Senza la domenica
non possiamo vivere. La mattinata viennese del papa
- Le sorprese del
Duomo di Vienna
Sabato 8 settembre
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Gli altri articoli:
- La messa a
Mariazell, la spiritualità radicata nell'amore
- Mariazell, la
spiritualità della Mitteleuropa
Venerdì 7 settembre
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Gli altri articoli:
- Aborto,
Europa, radici cristiane. La diplomazia del papa
- Il papa nella
chiesa "Am Hof". Il nuovo ostensorio
- Vienna, la ''Città
dell’ONU''. ''Il dialogo non può essere interrotto''
- Grande attenzione
mediatica e proteste. E la fede si confronta con la secolarizzazione
10/08/2007 Il papa in Austria. Tutti i discorsi...
(Mattia Bianchi, http://www.korazym.org)
Il testo integrale di tutti i discorsi, omelie e
saluti di Benedetto XVI pronunciati durante il viaggio in Austria del
7-9 settembre. La traduzione italiana pubblicata subito dopo la
pronuncia.
Venerdì 7 settembre
Ore 10,00: Conversazione con i giornalisti del Volo papale
La trascrizione delle domande rivolte al papa dai giornalisti ammessi al
volo papale durante il viaggio da Roma verso Vienna, e le risposte di
Benedetto XVI. Il
testo integrale.
Ore 11,15: Cerimonia di benvenuto - Aeroporto di Vienna
Un paese “permeato dal messaggio di Gesù Cristo” che fa sentire
il papa “un po' a casa”. È questo il primo messaggio di Benedetto XVI
all'aeroporto internazionale di Vienna. Il pontefice ricorda il motivo
della sua visita, ovvero l'850mo anniversario del santuario di Mariazell,
“simbolo di un’apertura che non supera solo frontiere geografiche e
nazionali, ma nella persona di Maria rimanda ad una dimensione
essenziale dell’uomo: la capacità di aprirsi alla Parola di Dio ed alla
sua verità”. Per il papa si tratta di un pellegrinaggio di fede, un
mettersi in cammino “insieme ai pellegrini del nostro tempo”.
Il testo integrale.
Ore 12,45: Preghiera e saluto - Mariensäule di
Vienna
Seguire l'esempio di Maria e orientare la vita totalmente verso
Dio. È la preghiera di Benedetto XVI davanti alla Mariensäule, la
colonna bronzea dedicata alla Madonna, nel centro di Vienna. Un testo
semplice, quanto profondo, seguito da un breve discorso. “Nel suo
sentimento materno - spiega il papa - Maria accoglie anche oggi sotto la
sua protezione persone di tutte le lingue e culture”. Per questo, “a
lei possiamo rivolgerci nelle nostre preoccupazioni e necessità”,
imparando tuttavia “ad accoglierci a vicenda con lo stesso amore”. Al
tempo stesso, il papa indica la chiamata di ogni cristiano ad “essere
santo e immacolato” al cospetto di Cristo “nella carità”. “Noi siamo
redenti! - continua - In virtù della nostra comunione col Cristo
risorto, Dio ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale. Apriamo il
nostro cuore, accogliamo l’eredità preziosa!”. Da parte sua, Maria “ci
aiuterà ad aprire le nostre piccole speranze sempre verso la grande,
vera speranza che dà senso alla nostra vita e può colmarci di una gioia
profonda ed indistruttibile”.
Il testo integrale.
Ore 17,30: Incontro con il Corpo diplomatico - Vienna
Un discorso di ampio respiro, che ruotando intorno all’Austria
affronta il tema della solidarietà sociale e dell’unità europea,
dell’aborto e dell’eutanasia, della ragione e del ruolo del vecchio
continente nel panorama internazionale. Con una chiusura accorata a non
disperdere la tradizione religiosa: "Deve essere nell’interesse di tutti
non permettere che un giorno in questo paese siano forse ormai solo le
pietre a parlare di cristianesimo!”. Allo stesso tempo, “l’Europa non
può e non deve rinnegare le sue radici cristiane” e deve orientare la
globalizzazione per evitare che “si realizzi a spese dei poveri”. Dai
toni chiari, ma al tempo stesso prudenti e argomentati, è il capitolo
dedicato alla difesa della vita: “Il primo diritto umano è il diritto
alla vita stessa: l’aborto dunque non può essere un diritto umano, ma è
il suo contrario”. Una preoccupazione umana e non ecclesiale, dice il
papa aggiungendo di non chiudere gli occhi "davanti ai problemi e ai
conflitti di molte donne” e ricordando che “ la credibilità del nostro
discorso dipende anche da quel che la Chiesa stessa fa per venire in
aiuto alle donne in difficoltà”. Dal papa anche la condanna
dell’eutanasia e la richiesta di riforme strutturali nei campi del
sistema sanitario e delle strutture di assistenza palliativa. Infine,
l’incoraggiamento ad agire di fronte alle sfide urgentissime poste
dall’Africa (il flagello dell’AIDS, la situazione nel Darfur, l’ingiusto
sfruttamento delle risorse naturali e il preoccupante traffico di armi),
dal Medio Oriente (dove è necessaria la rinuncia alla violenza e il
dialogo reciproco), dall’America latina e dall’Asia.
Il testo integrale
Sabato 8 settembre
Ore 10,30: Santa Messa - Santuario di Mariazell
“Un cuore in ricerca” e la fede nella verità radicata
nell'amore come priorità del nostro tempo, per capire che il
cristianesimo è “qualcosa di diverso da un sistema morale, da una serie
di richieste e di leggi”, piuttosto “è il dono di un’amicizia che
perdura nella vita e nella morte”. Benedetto XVI torna a parlare della
Verità della fede, mettendo al centro Cristo, “unico Mediatore della
salvezza valido per tutti”. Un'unicità che non comporta il “disprezzo
delle altre religioni” né assolutizza “il nostro pensiero”, ma esprime
semplicemente l’essere stati conquistati “da Colui che ci ha
interiormente toccati e colmati di doni, affinché noi potessimo a nostra
volta fare doni anche agli altri”. Il cristianesimo come fede capace di
opporsi “alla rassegnazione che considera l’uomo incapace della verità”,
perché “noi abbiamo bisogno della verità”. E a chi, guardando alle
vicende storiche, ha paura “che la fede nella verità comporti
intolleranza”, il papa risponde con l'immagine di Gesù bambino tra le
braccia di Maria, visibile a Mariazell: “La verità non si afferma
mediante un potere esterno, ma è umile e si dona all’uomo solamente
mediante il potere interiore del suo essere vera. La verità dimostra se
stessa nell’amore”. Una realtà ben precisa: “Dio si è fatto piccolo per
noi, – spiega il papa - e ci invita a diventare anche noi piccoli, a
scendere dai nostri alti troni ed imparare ad essere bambini davanti a
Dio. Egli ci offre il Tu”. Parlando di bambini, il papa fa cenno anche
alle sofferenze dell'infanzia nel mondo e alla denatalità del vecchio
continente: “Noi vogliamo tutto per noi stessi, e forse non ci fidiamo
troppo del futuro. Ma priva di futuro sarà la terra solo quando si
spegneranno le forze del cuore umano e della ragione illuminata dal
cuore – quando il volto di Dio non splenderà più sopra la terra. Dove
c’è Dio, là c’è futuro”.
Il testo integrale
Ore 16,45: Vespri Mariani - Santuario di Mariazell
Di fronte a sacerdoti, religiosi e religiose al santuario della
Madonna di Mariazell, Benedetto XVI ripercorre le tre componenti
determinanti di una vita impegnata nel radicale e totale donarsi a Dio:
povertà, castità e obbedienza. Le parole del papa sono l’invito a porre
in risalto – di fronte alle croci di ogni giorno - la profonda gioia e
consolazione del donarsi totalmente alla causa del Vangelo: parla di
“rinuncia ai beni materiali”, di libertà interiore, di “amore
disinteressato”, di affidamento totale al Signore, nella certezza di
trovare così “la volontà di Dio” e dunque “la nostra vera identità”. E
ricorda che "l'obbedienza a Dio è obbedienza alla Chiesa". Il
testo integrale.
Domenica 9 settembre
Ore 10,00: Santa Messa - Duomo di Santo Stefano a
Vienna
“La Domenica, nelle nostre società occidentali, si è mutata in
un fine-settimana”, ma se il tempo libero “ non ha un centro interiore,
da cui proviene un orientamento per l’insieme, esso finisce per essere
tempo vuoto che non ci rinforza e ricrea”. Così il papa nell'omelia
della messa nel duomo di Santo Stefano. L'invito è quello di mettere al
centro l'incontro con Cristo, “Colui che è la nostra origine e la nostra
meta”. Ma come si realizza questa dimensione? Benedetto XVI commenta il
brano evangelico sull'invito di Gesù a odiare beni e affetti per
diventare discepoli, per chiarire che “ognuno ha il suo compito
personale e il tipo di sequela progettato per lui”. Gesù fa riferimento
alla “chiamata particolare dei Dodici” che nei secoli si è estesa a
tanti altri uomini e donne. Ma quando dice “Chi vorrà salvare la propria
vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà”, si
rivolge a tutti. In sostanza, spiega il papa, “solo colui che ama trova
la vita“. “E l’amore richiede sempre l’uscire da se stessi, richiede di
lasciare se stessi“. Contare sull'amore del “Dio fatto uomo“, spiega
Benedetto XVI, è una certezza e “riconoscere questo è saggezza“.
Il testo integrale
Ore 12,00: Angelus - Piazza del Duomo a Vienna
Il senso della Domenica al centro dell'Angelus. Benedetto XVI
riprende l'immagine dell'"amore di Dio, che ha perso se stesso per noi
consegnandosi a noi”: una realtà che “ci dona la libertà interiore di
“perdere” la nostra vita, per trovare in questo modo la vita vera”. “La
partecipazione a questo amore – ha detto - ha dato anche a Maria la
forza per il suo “sì” senza riserva”. Ed è la Madonna l'esempio indicato
a tutti i cristiani per amare e portare Dio agli uomini. “Donate anche
voi il vostro corpo al Signore, - conclude Benedetto XVI - rendendovi
sempre di più uno strumento dell’amore di Dio, un tempio dello Spirito
Santo! Portate la Domenica col suo Dono immenso nel mondo!”.
Il testo integrale
Ore 12,30: La lettera ai bambini
I bambini che soffrono la fame, o a cui mancano istruzione o
pace, così come coloro che "ancora non conoscono Gesù". Il papa li
ricorda in una lettera consegnata ad una piccola delegazione di Missio,
la Pontificia opera dell'infanzia missionaria. "Vedo in voi dei piccoli
collaboratori al servizio che il Papa rende alla Chiesa e al mondo",
scrive Benedetto XVI. "Voi mi sostenete con la vostra preghiera e anche
con il vostro impegno di diffondere il Vangelo". Il
testo integrale
Ore 16,30: Visita all'Abbazia di Heiligenkreuz
La visita al più antico monastero cistercense del mondo restato
attivo senza interruzione è l’occasione per riflettere sull’importanza
della preghiera, della liturgia e della teologia, a partire dalla regola
benedettina dell’Ora et labora. Il papa mette in evidenza che il centro
della vita dei monaci è la preghiera: una preghiera che non ha uno scopo
specifico, non è rivolta a chiedere “questa o quell’altra cosa”, ma è
semplicemente adorazione di Dio. Benedetto XVI tratteggia il rapporto
fra Dio e l’uomo, ricordando che il primo non ha posto gli uomini “in
tenebre spaventose”, ma "ha illuminato le nostre tenebre con la sua
luce: siamo stati cercati e desiderati, trovati e redenti”. Il pontefice
ha sottolineato anche la necessità del rispetto dell’essenza della
liturgia e ha invitato a “considerare le abbazie e i monasteri come
luoghi di “forza spirituale”, e non solo “luoghi di cultura e di
tradizione” o peggio “semplice aziende economiche”: “Struttura,
organizzazione ed economia sono necessarie anche alla Chiesa” – precisa
– “ma non sono la cosa essenziale”. L’essenziale, dice il papa, è Dio
solo. Il testo
integrale.
Ore 17,30: Incontro con il mondo del volontariato - Vienna
E’ da un lato l’elogio del “generoso impegno” di chi rende
l’amore concretamente sperimentabile, e dall’altro l’invito a lasciarsi
coinvolgere da un cammino che metta fra parentesi le considerazioni
circa l’utilità e il profitto e si apra alla gratuità e alla “priorità
del prossimo”, vie che “ricordano la dignità dell’uomo e suscitano
gioia di vita e speranza”. Il papa incontra il mondo del volontariato
austriaco, quanto mai vivo e vitale e si dice ammirato e pieno di
gratitudine per il loro impegno. Ricorda la centralità dell’amore per il
prossimo e il fatto che questo non si possa delegare: “Lo Stato e la
politica”, dice riprendendo un concetto già espresso anche nella sua
enciclica, “non possono sostituirlo”, anche se devono “creare condizioni
generali” per favorirlo. “Senza impegno volontaristico” – spiega – “il
bene comune e la società non potevano, non possono e non potranno
perdurare”. Quello del volontariato è un cammino che si muove nella
logica della gratuità, che va “al di là del calcolo e del contraccambio
atteso” e che “rompe con le regole dell’economia di mercato”. Un
“cammino appassionante e interessante”, che nelle parole del papa rende
“liberi e aperti alle necessità dell’altro, alle esigenze della
giustizia, della difesa della vita e della salvaguardia del creato”. In
una dimensione che riconosce l’immagine cristiana dell’amore di Dio e
del prossimo. Donarsi agli altri dilata il cuore e permette di fare
“esperienza di Dio”.
Il testo integrale
Ore 19,15: Cerimonia di congedo - Vienna
Il saluto del papa all’Austria, alla presenza del presidente federale e
dei membri del governo, è l’occasione per ringraziare le autorità, i
responsabili e i volontari che hanno reso possibile l’organizzazione
della sua visita. All'aeroporto di Vienna, il papa ripercorre le tappe
principali del suo viaggio e esprime l’auspicio che il paese possa dare
il proprio contributo alla ricerca di nuove vie per favorire la fiducia
fra gli uomini, anche nell’ambito delle istituzioni europee e delle
relazioni internazionali. Benedetto XVI si dice commosso dell’incontro
con i volontari delle organizzazioni assistenziali e confessa la sua
gratitudine e gioia per aver potuto vivere e portare a compimento il suo
viaggio: il pensiero finale è per il presente e il futuro del paese,
affidato all’intercessione della Madre della Grazia di Mariazell. Il
testo integrale
Archivio Vaticano
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