Alla freddezza con cui il Vaticano ha accolto l'elezione di Barack Obama a
presidente degli Stati Uniti è seguito un vero e proprio anatema da parte
di uno dei suoi piú eminenti cardinali. James Francis Stafford,
capo del Tribunale Penitenziario della Santa Sede, ha definito il
presidente eletto "aggressivo, indisciplinato e apocalittico", paragonando
il futuro che attende gli americani al calvario di Gesú nel Getsemani.
Quasi un castigo dunque quello che attende l'America nei prossimi quattro
anni. Al centro delle critiche ci sono le aperture di Obama nei confronti
dell'aborto, che già nelle settimane scorse avevano sollevato le polemiche
di altri porporati americani e per le quali Stafford ha definito Obama
"un'estremista contro la vita". L'attacco di Stafford è arrivato nel mezzo
di un discorso all'Università Cattolica d'America sul rispetto della vita
umana e sul bisogno di rilanciare i valori del matrimonio, durante il
quale il cardinale ha definito le recenti elezioni presidenziali "un
terremoto culturale". "Nei prossimi anni sperimenteremo il Getsemani", ha
detto Stafford paragonando le difficoltà degli Americani a quelle
sopportate da Gesú nell'orto degli olivi. Il cardinale si è poi scagliato
contro l'aborto arrivando ad attribuire il declino americano alla famosa
sentenza Roe contro Wade, la decisione della Corte Suprema americana che
introdusse la normativa sull'aborto negli Stati Uniti.
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