Dietro la bellezza della montagna si nascondono
tante piccole insidie. Piante e fiori tossici, insetti, animali che
pungendo lasciano il segno ma anche il proprio veleno, come le vipere. E
ancora, gli escursionisti non possono non stare attenti ai raggi solari e,
specie chi soffre di disturbi cardiovascolari e respiratori, ai rischi che
comporta l'altitudine.
Piante, attenzione a ciò che non si conosce. L'Oleandro,
per esempio, ha dei rami molto piccoli, l'ideale per un escursionista che
vuole fare uno spiedo a un pic-nic, ma questa specie è molto tossica per cui
il rischio è di contaminare ciò che si cuoce. E ancora, continua lo
specialista, le piante possono essere velenose e avere proprietà
terapeutiche. E il rischio di intossicazione, per contatto o per ingestione,
è dietro l'angolo. Nel primo caso possono insorgere irritazioni, bruciori,
arrossamenti, e, per limitare la reazione, bisogna lavare la parte
interessata e applicare una crema antistaminica o cortisonica. Nel secondo
caso invece i rischi più frequenti sono nausea, vomito, diarrea, dolori
addominali e, a livello locale, bruciore e arrossamento della gola, talvolta
accompagnati da rigonfiamenti. In questa eventualità è fondamentale
rivolgersi immediatamente a un Pronto soccorso o al proprio medico curante.
Insetti, basta evitarli. Il contatto con un'ape, una
vespa e una zanzara genera in ogni caso una reazione dell'organismo, come
l'arrossamento della cute e la formazione di un pomfo, con la possibilità di
trasformazione di questo in una papula dura ed edematosa. Per stare
tranquilli quindi bisogna sempre allontanare l'insetto con lo zampirone o un
diffusore elettrico, quei prodotti che, per riscaldamento o per combustione,
liberano sostanze con effetto repellente, ma da usare solo ed esclusivamente
all'aria aperta, perché molto tossici. Inoltre per evitare il rischio
puntura si può scegliere un preparato farmaceutico con principi attivi come
il Deet o, in alternativa, il Kbr.
Animali velenosi, non agitarsi e chiamare i soccorsi. Il
nemico numero uno dell'escursione in montagna è la vipera. Il suo morso si
riconosce da due forellini: la prima cosa da fare è applicare una benda a
monte del morso per rallentare la circolazione. Poi bisogna chiamare i
soccorsi e fare in modo che il soggetto non si agiti.
Pressione e raggi solari, come affrontare l'altitudine.
Due sono i rischi principali legati all'alta quota: l'ipossiemia, ovvero la
riduzione del contenuto di ossigeno del sangue arterioso, e lo sbalzo di
temperatura.. Il disturbo a cui si va incontro si chiama 'mal di montagna' e
i sintomi sono mal di testa, nausea e vertigini. La causa è proprio la
mancanza di ossigeno, in questi casi è bene fermarsi e chiamare il proprio
medico.
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