Il confronto sull'eutanasia e' esploso grazie al
Piergiorgio Welby e, soprattutto, grazie al presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano, che ha inviato le istituzioni a fare la loro parte. I
dibattiti nel nostro Paese non sono mai sereni, perche' chi in genere, come
in questo caso, si oppone a che ognuno sia libero di decidere cio' che crede
su se stesso, mistifica, sposta il tiro, prefigura scenari da fine della
civilta', e cose del genere: l'obiettivo e' intricare talmente il tutto (che
invece sarebbe di una semplicita' lapalissiana) per cercare di far perdere
di vista l'obiettivo e portare tutto sul tavolo dello scambio politico.
Questo metodo coinvolge chi e' scontato che lo faccia, come l'on.Riccardo
Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di Alleanza
nazionale, sempre in prima fila contro tutto cio' che sia liberazione
dell'individuo dallo Stato protettore. Ma coinvolge anche persone che non
ci si aspetterebbe lo facciano, come il ministro della Salute Livia Turco:
quando dice che non dovrebbe essere materia di referendum, il nostro
ministro vuole evitare che gli italiani possano decidere indipendentemente
dalla loro appartenenza partitica, e vuole ricondurre la questione a
decisione da prendere fra schieramenti partitici. In altre parole il
ministro Turco non vuole che l'eutanasia sia legalizzata e usa il metodo
piu' sicuro: c'e' qualcuno che intravede la possibilita' di una rottura
nell'attuale maggioranza di governo grazie all'eutanasia (come non potrebbe
non essere vista la sua composizione arcobaleno da un punto di vista
confessional-religioso)?
Quindi, tra il ministro Livia Turco e chi blatera di eutanasia come
scelta relativa al diritto alla vita e/o alla morte, se la decisione non
verra' presa fuori del Parlamento, crediamo sara' impossibile che il
Parlamento medesimo decida: stiamo parlando di una istituzione che, pur
se nella passata legislatura, non ha ritenuto opportuno esprimere una
maggioranza perche' il divorzio fosse possibile ottenerlo dopo un anno di
separazione e non tre come continua ad esserlo.
Vita Morte
Siccome vorremmo arrivare alla liberazione dell'individuo da chi fa uso
impropriamente e violentemente del suo corpo e del suo cervello, ci
daremo da fare e auspichiamo che sulla materia si metta in moto una grande
campagna referendaria.
|