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20/04/2022 Pasquetta 2022: Ciro Teodonno: Lunedì 18 aprile è stata una giornata agrodolce per chi, da attivista, si prodiga da anni per la salvaguardia del territorio
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Anche Ciro Teodonno Lunedì 18 aprile si è attivato per la Pasquetta: è stata una giornata agrodolce per chi, da attivista, si prodiga da anni per la salvaguardia del territorio.
Messa da parte la costatazione, ormai consolidata, che fare ambientalismo continua ad essere una pratica di pochi irriducibili, spesso confusi col vuoto di un certo opportunismo associativo e istituzionale, rimane l'amaro in bocca nel vedere i giovani non ancora pronti e coscienti su queste tematiche.
Lunedì mattina siamo stati tra loro fornendogli buste per i rifiuti e indicazioni utili per trascorrere una Pasquetta serena ed ecologica, ci siamo trovati al cospetto di centinaia di ragazzi all'apparenza educati e coscienziosi; ma quello stesso pomeriggio, con i fumi dell'alcool e all'atto pratico del loro senso civico, ci siamo trovati davanti agli stessi giovani che, incuranti dei nostri consigli lasciavano di tutto per terra e con i nostri bustoni vuoti o lasciati ricolmi sul luogo della loro scampagnata; altri invece, da noi richiamati, ci rispondevano con la solita tiritera: "non sono i miei; mica faccio volontariato io; non ho tempo da perdere; etc."
Altri ancora fuggivano via dopo che li avevamo aiutati a raccogliere i loro rifiuti, sentendosi forse dei gran furbacchioni e lasciando per terra carne ed altro cibo ancora incellofanato.
Per fortuna c'è stato pure chi si è ben comportato e in maniera collaborativa ha portato i sacconi al punto convenuto, in accordo con l'amministrazione di Torre del Greco ma la differenza tra i due anni di pandemia e la prima Pasquetta post COVID è evidente, è palese che c'è ancora molta strada da fare.
Come docente, oltre che ambientalista attivo sul campo, non posso fare a meno di riscontrare un fatto essenziale, ovvero che l'educazione ambientale è importante ma la pressione sociale annulla ogni sforzo.
Questa non è una resa ma la presa di coscienza che la tutela dell'ambiente non è, e non deve essere cosa di pochi ma un principio condiviso, sentito, e propugnato; oggi i giovani sanno come ci si comporta, sanno che buttare la carta a terra non è un'azione corretta né dal punto di vista civico e neanche da quello ecologico ma, là dove tutti si comportano in un certo modo, è quella regola che vige e ci sarà sempre chi lo farà di nascosto e senza comprenderne la gravità e, diciamola tutta, anche la stupidità di un atto che porta danno anche a se stesso.
Noi perseveriamo perché ci troviamo su un altro stadio, quello della consapevolezza che nasce dall'amore e che da forza.
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