15/04/2015 Alveo Ponte della Gatta - fra lido Sirene e Incantesimo
Visti i risultati dei quattro campionamenti effettuati dall'Arpac a cadenza quindicinale, la Regione richiese a giugno del 2014 la riammissione alla balneazione, per la stagione estiva del 2015, per l'intero tratto di spiaggia di via Litoranea.mentre la zona Calastro era già balneabile da anni.
Le sei zone di nuova costituzione sono: Cimitero, Torre di Bassano, via Litoranea Nord, lido Incantesimo, via Mortelle, Santa Maria La Bruna.
Queste zone sono indicate con il colore bianco prima dell' assegnazione definitiva che potrebbe avvenire nel 2016: colore giallo-qualità sufficiente,
colore verde-qualità buona, colore blù-qualità eccellente. A queste sei zone si deve aggiungere la zona Calastro che è considerata balneabile
da alcuni anni con assegnazione del colore verde-qualità buona.
Si ricorda che l' anno scorso per 4 volte sono stati rilevati dati non balneabili secondo la nuova normativa e ben 18 analisi presentarono
dati non balneabili nel corso dell' anno. La zona Calastro nel corso del 2015 ha presentato dei dati pari a 10 che è il minimo rivelabile rivelandosi sempre la più balneabile delle 7 zone.
Nel corso di 5 mesi, da maggio a settembre, tutte le analisi del 2015 hanno dato ottimi risultati con una sola eccezione, quella di Santa Maria La Bruna
del 13 luglio a causa di due guasti prontamente riparati
e questo fa ben sperare per l' anno prossimo anche se vi sono molti problemi da risolvere
1) Scarichi fognari non adeguatamente depurati (da depuratori non ben funzionanti, condotte fognarie e
sversamenti abusivi o irregolari, da alvei incontrollati, tubi di troppopieno delle fogne, ecc.)
2) Rifiuti di ogni tipo portati dalla pioggia o buttati nel mare, con
il grande problema degli alvei che scaricano sulle spiagge rifiuti di ogni tipo.
Le plastiche ridotte in piccoli frammenti, stanno già avvelenando i pesci che
stanno avvelenando gli uomini.
3) Acque di lavaggio di allevamenti del bestiame che aumentano i nutrienti
e provocano l' eutrofizzazione delle acque. L'accumulo di elementi
come l'azoto e il fosforo causa la proliferazione di alghe microscopiche che, a
loro volta, non essendo smaltite dai consumatori primari, determinano una
maggiore attività batterica; aumenta così il consumo globale di ossigeno, e la
mancanza di quest'ultimo provoca alla lunga la morte dei pesci.
4) Scarichi industriali e familiari oltre i limiti, prodotti chimici, quali
antiparassitari e fertilizzanti, olii esausti.
5) Piogge acide
6) Inquinamento legato ad attività sui fondali marini del tipo attività
estrattive o perdite di petrolio.
7) Smaltimento di rifiuti altamente tossici con rifiuti tossivi versati
in mare anche con la nave intera.
8) Inquinamento da petrolio
9) Inquinamento indotto da fiumi ed altri comuni
10) Creme solari che distruggono la barriera corallina
Notizie positive anche per le scogliere come dichiarato dal consigliere Alfonso Ascione.
Il miglioramento delle scogliere a Torre del Greco inizierà fra poche settimane essendo stati stanziati 200.000 euro. Secondo le dichiarazioni di Alfonso Ascione, consigliere metropolitano, gli interventi riguarderanno due zone della città:
1) quella compresa tra il lido La Perla e lo stabilimento La Sirenetta
2) quella più a ridosso del porto, all’altezza di via Gabella del Pesce.
Per la prima zona sarà eseguita una operazione di pulizia e di recupero degli scogli sommersi, poi si provvederà a rafforzare la barriera.
Per la seconda zona si provvederà al riempimento della barriera per proteggere quell' area che viene invasa dalle acque del mare agitato.
Per difendere gli 8 chilometri di coste, sono previsti altri miglioramenti appena sarà realizzato il nuovo piano per la tutela delle barriere frangiflutto che non sono più di interesse nazionale ma di interesse regionale (Sir. siti di interesse regionale).
Lo scopo finale è quello di realizzare nuove scogliere per rendere più efficace la difesa delle coste dalle mareggiate grazie anche ai suggerimenti della capitaneria di porto
Il problema dell'erosione della costa, un pericolo da non sottovalutare. Zone in pericolo: largo Gabella del Pesce, porto, litoranea
La richiesta avanzata dai gestori dei lidi e dai cittadini che abitano alla litoranea e da quelli di corso Garibaldi nei pressi della Gabella del Pesce, è questa:
scogliere più lunghe ed alte per meglio difendere il lungomare
Largo Gabella del Pesce/Corso G. Garibaldi
Il gruppo SALVIAMO IL NOSTRO MARE sta intanto cercando di organizzare un evento per fine anno per sensibilizzare tutti i cittadini sul problema del mare e delle spiagge con un occhio particolare agli alvei che deturpano anche il paesaggio.
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