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15/08/2018 Ignorata la norma europea di sospensione della balneabilità dopo un forte temporale

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L' Arpac esegue i prelievi per la balneabilità il giorno 8 dopo due bombe d' acqua ed invia i dati di non balneabilità al comune che emette un' ordinanza di non balneabilità in base ai valori dell' Arpac.

L' Arpac ha eseguito le analisi dopo due bombe d' acqua ma avrebbe dovuto aspettare. Nel frattempo il comune avrebbe potuto emettere un' ordinanza di non balneabilità per le 48 ore successive al temporale e nel frattempo l' Arpac avrebbe potuto eseguire le misure per vedere se i valori erano ritornati normali.

Questo secondo una norma europea:





Nel caso di eventi meteorici di precipitazione molto intensa, potrebbe essere utile, quindi, un divieto di balneazione nello zone del litorale comunale interessate dalla presenza di canali che sfociano a mare per controllare se le acque del mare hanno ripreso i valori precedenti alla pioggia. Si tratterebbe di una misura di garanzia per i frequentatori di molte spiagge libere e per quei tratti di stabilimenti balneari interessati agli alvei.

Il provvedimento è stato già adottato in qualche comune come Bari dove si fa esplicito riferimento alle problematiche dei canali/collettori che scaricano in mare le acque provenienti dalle condotta di fogna bianca cittadina, che comprendono le acque meteoriche di dilavamento, provenienti da ogni zona cittadina, alle quali si possono aggiungere prodotti fognari per il fenomeno di troppopieno e materiali solidi che l' acqua incontra sul suo cammino.







Sarebbe, però, necessario mettere in sicurezza le aree interessate per risolvere strutturalmente il problema dei canali che sfociano a mare ma ricordiamo anche che gli articoli 7 e 13 del Regolamento Regionale n. 26 del 2013 (Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia) che non sarebbe possibile la balneazione e la pesca su una fascia attorno al punto di scarico di acque meteoriche di dilavamento.

Potrebbe bastare una opportuna segnaletica per rendere noto il divieto temporaneo di balneazione al termine delle precipitazioni.

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