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09/07/2019 Salviamo il Nostro Mare ricorda la norma di sospensione della balneabilità dopo un forte temporale e la proposta di separazione delle acque nere da quelle bianche

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L' ARPAC SI LIMITA ALLE SOLE ANALISI MICRO-BIOLOGICHE PER I SOLI DUE PARAMETRI DA CONTROLLARE: Enterococchi intestimali ed Escherichia coli.

Questo perchè è stato ritenuto che la valutazione della qualità delle acque possa essere effettuata solo su due parametri batteriologici (escherechia coli ed enterococchi intestinali, più specifici come indicatori di contaminazione fecale) rispetto agli 11 parametri ricercati secondo il DPR 470/82 (coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, salmonella, enterovirus, PH fenoli, oli minerali, ossigeno disciolto, colorazione e trasparenza).

Sarebbe necessario realizzare periodicamente le analisi chimiche ricercando altri tipi di inquinanti



Nel caso di eventi meteorici di precipitazione molto intensa, potrebbe essere utile un divieto di balneazione nello zone del litorale comunale interessate dalla presenza di canali che sfociano a mare per controllare se le acque del mare hanno ripreso i valori precedenti alla pioggia. Si tratterebbe di una misura di garanzia per i frequentatori di molte spiagge libere e per quei tratti di stabilimenti balneari interessati agli alvei.





Il provvedimento è stato già adottato in qualche comune come Bari dove si fa esplicito riferimento alle problematiche dei canali/collettori che scaricano in mare le acque provenienti dalle condotta di fogna bianca cittadina, che comprendono le acque meteoriche di dilavamento, provenienti da ogni zona cittadina, alle quali si possono aggiungere prodotti fognari per il fenomeno di troppopieno e materiali solidi che l' acqua incontra sul suo cammino.







Sarebbe, però, necessario mettere in sicurezza le aree interessate per risolvere strutturalmente il problema dei canali che sfociano a mare ma ricordiamo anche che gli articoli 7 e 13 del Regolamento Regionale n. 26 del 2013 (Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia) che non sarebbe possibile la balneazione e la pesca su una fascia attorno al punto di scarico di acque meteoriche di dilavamento.

Potrebbe bastare una opportuna segnaletica per rendere noto il divieto temporaneo di balneazione per due giorni al termine delle precipitazioni.

L'idea dei divieti di balneazione preventivi in caso di forti piogge ed il rinvio dei campionamenti di Arpac e' semplice e in Emilia Romagna la applicano gia' da tempo.

Le date di campionamento sono infatti prefissate rispetto alla stagione balneare e solo in caso di evidente forza maggiore si possono rimandare.

Il sistema di fognature nere e i relativi di impianti di depurazione non sono perfetti per cui un'analisi effettuata in condizioni di forte pioggia rischia di provocare un divieto di balneazione nei 2-3 giorni, quando ormai il maltempo e' passato.

(Sarebbe, inoltre, oppurtuno separare le acque nere dalle acque bianche perchè in caso di forti temporali, dalle fogne fuoriescono dei liquidi.
Le acque bianche sono quelle di origine naturale o utilizzate allo stato naturale: quelle meteoriche, quelle utilizzate per il lavaggio delle strade, le acque di raffreddamento provenienti da attività industriali e produttive.
Per acque nere si intendono quelle provenienti da scarichi e riconosciute nocive per la salute pubblica o moleste per il pubblico come:
-gli scarichi industriali;
-gli scarichi dei wc;
-quelle provenienti dalle docce, vasche da bagno, lavabo o bidet
-gli scarichi provenienti dalle cucine e dalle lavanderie.)

Sarebbe per questo utile un divieto di balneazione preventivo, emesso dal Comune in occasione di allerte meteo specifiche e si impedirebbe di tuffarsi in mare proprio nei giorni del maltempo, rimandando anche il campionamento ai giorni successivi.

Divieti preventivi, dunque, che riguardano situazioni anomale e possono essere istituiti dall' ente pubblico per la tutela della salute e non come divieto per il mare inquinato da mettere in pratica magari in situazione di allerta meteo piu' o meno elevata.

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