ALLEGATO A
Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le
politiche della famiglia
Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità
organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti nella fase 2
dell'emergenza COVID-19
INTRODUZIONE
(Nuove opportunità per garantire ai bambini e agli
adolescenti l’esercizio del diritto alla socialità e al gioco)
L’emergenza sanitaria
determinatasi in conseguenza della diffusione epidemica del COVID-19 ha reso
necessari provvedimenti di protezione che hanno limitato fortemente la
possibilità di movimento al di fuori del contesto domestico. In particolare, con
la sospensione di tutte le attività educative e scolastiche in presenza, si è
limitata drasticamente la possibilità di svolgere esperienze al di fuori del
contesto domestico e familiare per i bambini e per gli adolescenti.
Sebbene le esigenze di
garantire condizioni di sicurezza e di salute per la popolazione abbiano
positivamente giustificato i provvedimenti restrittivi di cui sopra, una delle
conseguenze degli stessi è stata quella di incidere fortemente su quelle
condizioni di ordinario benessere dei bambini e degli adolescenti che si legano
strettamente ad alcuni diritti fondamentali, come quelli all’incontro sociale
fra pari, al gioco e all’educazione.
Partendo dalle circostanze
sopra richiamate, e tenuto conto dell’evoluzione del contesto emergenziale,
anche a livello normativo, nonché della riapertura dei servizi educativi e
scolastici a partire dal mese di settembre 2020, le presenti linee guida hanno
l’obiettivo di individuare orientamenti e proposte per realizzare, nell’attuale
fase 2 dell’emergenza COVID-19, opportunità organizzate di socialità e gioco per
bambini e adolescenti, contenendo il rischio di contagio epidemiologico.
Tale prospettiva è stata
perseguita ricercando il giusto bilanciamento tra il diritto alla socialità, al
gioco e in generale all’educazione dei bambini e degli adolescenti e, d’altra
parte, la necessità di garantire condizioni di tutela della loro salute, nonché
di quella delle famiglie e del personale educativo e ausiliario impegnato nello
svolgimento delle diverse iniziative.
Nel momento in cui si
immagina una, seppur ridotta e controllata, interazione tra persone, non è
infatti possibile azzerare completamente il rischio di contagio, il quale va
governato e ridotto al minimo secondo precise linee guida e protocolli
contenenti adeguate misure di sicurezza e di tutela della salute.
Esiste peraltro una diffusa
convergenza di orientamenti che sottolineano la necessità di avere linee guida
generali e unitarie relativamente ai requisiti per la riapertura delle attività,
in relazione agli standard ambientali, al rapporto numerico e alla definizione
dei controlli sanitari preventivi sui bambini, sugli adolescenti, sugli
operatori, educatori, animatori e sulle famiglie.
Al contempo, occorrono anche
indicazioni chiare circa i necessari protocolli operativi da adottare durante le
attività, sia sui minori, che per garantire appropriate condizioni igieniche ai
locali e ai diversi materiali impiegati.
Il punto di maggiore
attenzione riguarda infatti la definizione delle procedure per attuare le
condizioni che consentano di offrire opportunità di esercizio del diritto alla
socialità e al gioco in condizioni di sicurezza, o almeno nel maggior grado di
sicurezza possibile, date le circostanze.
Costituiscono elementi di
riferimento trasversali alle esperienze e alle attività prospettate nelle
diverse sezioni del documento:
1.
la centratura sulla qualità della relazione interpersonale, mediante il
rapporto individuale fra l’adulto e il bambino, nel caso di bambini di età
inferiore ai 3 anni, e mediante l’organizzazione delle attività in piccoli
gruppi nel caso di bambini più grandi e degli adolescenti, evitando contatti tra
gruppi diversi;
2.
l’attenta organizzazione degli spazi più idonei e sicuri, privilegiando
quelli esterni e il loro allestimento per favorire attività di piccoli gruppi;
3.
l’attenzione particolare agli aspetti igienici e di pulizia, al fine di
ridurre i rischi tramite protocolli di sicurezza adeguati.
Con questi presupposti e
finalità generali, le linee guida trattano due distinte tipologie di interesse,
che proseguono nella realizzazione anche nella fase temporale che il Paese sta
vivendo, a seguito della riapertura dei servizi educativi e delle scuole a
partire dal mese di settembre 2020.
In particolare, ci si
riferisce:
1.
alla regolamentazione delle aperture di parchi, giardini pubblici e aree
gioco per la frequentazione da parte dei bambini, anche di età inferiore ai 3
anni, e degli adolescenti;
2.
alla realizzazione di attività ludico-ricreative, di educazione non
formale e attività sperimentali di educazione all’aperto (in inglese, outdoor
education).
La finalità perseguita di
preservare le condizioni per l’esercizio da parte di bambini e adolescenti del
diritto alla socialità e al gioco, anche oltre i confini della dimensione
domestica e familiare, si intreccia fortemente con le problematiche inerenti
alla conciliazione delle dimensioni di cura e lavoro da parte di chi esercita la
responsabilità genitoriale, specialmente a seguito della ripresa delle attività
lavorative in presenza.
Sezione 1
(Apertura regolamentata di parchi, giardini pubblici e di
aree gioco per bambini e adolescenti)
I parchi, i giardini
pubblici e le aree gioco rappresentano una risorsa disponibile di grande
importanza per tutti, certamente anche per i bambini e per gli adolescenti, per
realizzare esperienze all’aria aperta e orientate sia alla scoperta
dell’ambiente, sia alla realizzazione di attività di gioco col supporto di
attrezzature poste ad arredo dello spazio stesso.
La loro riapertura ha
rappresentato indubbiamente un fatto positivo per il recupero di un equilibrio
psicologico e fisico che ha risentito delle prescrizioni che hanno impedito di
uscire dalla propria abitazione, sebbene anche in questa fase sia necessaria una
regolamentazione nelle forme di accesso, nelle modalità di controllo delle
condizioni igieniche degli arredi e delle attrezzature disponibili e con la
garanzia che sia rispettato il distanziamento fisico e l’utilizzo dei
dispositivi di protezione individuale (DPI), così come previsto dalla normativa
vigente.
Gli aspetti considerati
riguardano:
1.
l’accessibilità degli spazi;
2.
i compiti del gestore;
3.
la responsabilità del genitore o dell’accompagnatore.
Sezione 1.1
(Accessibilità degli spazi)
L’accesso ai parchi, ai
giardini pubblici e alle aree gioco deve realizzarsi alle seguenti condizioni:
1.
da parte dei bambini e degli adolescenti di età da 0 a 17 anni, con
l’obbligo di accompagnamento da parte di un genitore o di un altro adulto
responsabile, ove necessario;
2.
limitata esclusivamente dalla necessità di non produrre assembramenti e
di garantire il distanziamento fisico, ove compatibile con le attività di
assistenza, e l’utilizzo dei DPI, così come previsto dalla normativa vigente,
nell’area interessata.
sezione 1.2
(Compiti del gestore)
Il gestore deve:
1.
disporre la manutenzione ordinaria dello spazio, eseguendo controlli
periodici dello stato delle diverse attrezzature in esso presenti, con pulizia
periodica approfondita delle superfici più toccate, con detergente neutro;
2.
posizionare cartelli informativi all’ingresso delle aree verdi e delle
aree gioco rispetto ai comportamenti corretti da tenere, in linea con le
raccomandazioni del Ministero della salute e delle autorità competenti.
sezione 1.3
(Responsabilità dell’accompagnatore)
L’accompagnatore deve:
1.
attuare modalità di accompagnamento diretto dei bambini minori di 14
anni, con particolare riguardo a quelli nei primi 3 anni di vita e ai soggetti
con patologie di neuropsichiatria infantile (NPI), fragilità, cronicità, in
particolare:
a) in caso di bambini da 0 a 3 anni, utilizzare una carrozzina,
un passeggino o similari, oppure, se il bambino è in grado di deambulare
autonomamente, garantire il controllo diretto da parte dell’adulto
accompagnatore;
b) in caso di bambini o adolescenti con patologie NPI,
fragilità, cronicità e comunque non autonomi garantire la presenza di un adulto
accompagnatore;
2.
rispettare le prescrizioni sul distanziamento fisico e sull’utilizzo dei
DPI, e vigilare sui bambini che si accompagnano. Nel caso di bambini con più di
6 anni, l’accompagnatore deve vigilare affinché questi rispettino le
disposizioni di distanziamento fisico e sull’utilizzo dei DPI.
Sezione 2
(Attività ludico-ricreative, di educazione non formale e
attività sperimentali di educazione all’aperto)
Le attività offerte possono
essere realizzate dagli enti interessati, dai soggetti gestori da questi
individuati e dalle organizzazioni ed enti del terzo settore.
Gli aspetti presi in
considerazione riguardano indicazioni in merito a:
1.
l’accessibilità degli spazi;
2.
gli standard per il rapporto fra bambini e adolescenti accolti e lo
spazio disponibile;
3.
gli standard per il rapporto numerico fra gli operatori, gli educatori e
gli animatori e i bambini e gli adolescenti, e le strategie generali per il
distanziamento fisico e per l’utilizzo dei DPI;
4.
i principi generali d’igiene e pulizia;
5.
i criteri di selezione degli operatori, educatori e animatori e per la
loro formazione;
6.
gli orientamenti generali per la programmazione delle attività e di
stabilità nel tempo della relazione fra gli operatori, educatori e animatori e i
gruppi di bambini e adolescenti;
7.
l’accesso quotidiano, le modalità di accompagnamento e di ritiro dei
bambini e adolescenti;
8.
il protocollo di accoglienza;
9.
le attenzioni speciali per i bambini, gli adolescenti, gli operatori, gli
educatori e gli animatori con disabilità, vulnerabili o appartenenti a
minoranze.
sezione 2.1
(Accessibilità degli spazi)
L’accesso agli spazi deve
realizzarsi alle seguenti condizioni:
1.
da parte di tutti i bambini e degli adolescenti. Le attività devono
essere circoscritte a sottofasce di età in modo da determinare condizioni di
omogeneità fra i diversi bambini e adolescenti accolti. A tale scopo, è
consigliato che vengano distinte fasce relative al nido e alla scuola
dell’infanzia (da 0 a 6 anni), alla scuola primaria (da 6 a 11 anni) e alla
scuola secondaria (da 11 a 17 anni);
2.
mediante iscrizione. È compito del gestore definire i tempi e le modalità
per l’iscrizione, dandone comunicazione al pubblico e con congruo anticipo
rispetto all’inizio delle attività proposte.
Nel caso di bambini che non
hanno mai frequentato un nido o una scuola dell’infanzia, si possono prevedere
attività in altri luoghi, eventualmente riprendendo anche l’esempio dei
micronidi o delle cosiddette tagesmutter (articolo 2, comma 3, del
decreto legislativo n. 65/2017 e articolo 48 del decreto legislativo n.
18/2020).
Il gestore può prevedere
attività sportive, anche in piscina, per cui si rimanda alle vigenti linee guida
per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere dell’Ufficio per
lo sport, della Presidenza del Consiglio dei ministri.
È consigliato predisporre
spazi dedicati a ospitare bambini, adolescenti e personale che manifestino
sintomatologia sospetta, attivando le procedure previste nella sezione 2.4 del
presente documento. Rimane comunque ferma la responsabilità di ciascuno di non
lasciare la propria abitazione in presenza di sintomi suggestivi di infezione da
SARS-COV-2.
È preferibile che gli
accompagnatori dei bambini e degli adolescenti abbiano un’età inferiore a 60
anni, a tutela della loro salute.
Sezione 2.2
(Standard per il rapporto fra bambini e adolescenti accolti
e spazio disponibile)
In considerazione della
necessità di garantire il distanziamento fisico e l’utilizzo dei DPI, così come
previsto dalla normativa vigente, è fondamentale l’organizzazione in piccoli
gruppi e l’organizzazione di una pluralità di diversi spazi o aree per lo
svolgimento delle attività programmate.
È altresì opportuno
privilegiare il più possibile le attività in spazi aperti all’esterno, anche se
non in via esclusiva, e tenendo conto di adeguate zone d’ombra.
Le verifiche sulla
funzionalità dell’organizzazione dello spazio ad accogliere le diverse attività
programmate non possono prescindere dalla valutazione dell’adeguatezza di ogni
spazio o area dal punto di vista della sicurezza.
Inoltre, vista
l’organizzazione in piccoli gruppi, è necessario uno sforzo volto a individuare
una pluralità di diversi spazi o aree per lo svolgimento delle attività
ludico-ricreative, di educazione non formale e di educazione all’aperto (outdoor
education) nell’ambito del territorio di riferimento.
In caso di attività in spazi
chiusi, è raccomandata l’aerazione abbondante dei locali, con il ricambio di
aria che deve essere frequente, tenendo le finestre aperte per la maggior parte
del tempo.
Sezione 2.3
(Standard per il rapporto numerico fra gli operatori,
educatori e animatori e i bambini e gli adolescenti, e le strategie generali per
il distanziamento fisico e per l’utilizzo dei DPI)
Con riferimento al rapporto
numerico minimo consigliato tra operatori, educatori o animatori e bambini e
adolescenti, si ritengono valide le indicazioni ordinarie stabilite su base
regionale, salvo eventuali diverse disposizioni adottate dalle singole regioni.
Oltre alla definizione
organizzativa del rapporto numerico, occorre operare per garantire il suo
rispetto per l’intera durata delle attività, tenendo conto delle prescrizioni
sul distanziamento fisico e sull’utilizzo dei DPI, così come previsto dalla
normativa vigente.
Per i bambini in età da 0 a
6 anni, nel rispetto dei criteri pedagogici consolidati, secondo i quali è
necessario prevedere un periodo di ambientamento accompagnato da un genitore o
un altro adulto accompagnatore, si suggerisce un ambientamento che potrebbe
realizzarsi sempre in piccoli gruppi, comprendendo chi esercita la
responsabilità genitoriale. In particolare, tale ambientamento è suggerito per i
bambini già socializzati al nido o scuola dell’infanzia ma che non hanno ripreso
tali attività a settembre, successivamente al periodo in cui sono rimasti a casa
esclusivamente con i propri genitori o tutori, durante la fase 1 dell’emergenza.
Ove possibile, occorre preferire spazi esterni o diversi da quelli frequentati
dai bambini, sempre nel rispetto delle misure adottate per il contenimento del
contagio, considerata la presenza di adulti che normalmente non parteciperebbero
alle attività.
Anche in questo caso, si
ritengono valide le indicazioni ordinarie stabilite su base regionale, salvo
eventuali diverse disposizioni adottate dalle singole regioni.
Tali indicazioni si
ritengono valide anche per le attività che prevedono la costante presenza dei
genitori o tutori insieme ai bambini in età da 0 a 6 anni (es. corsi per
neogenitori, corsi di massaggio infantile). Deve sempre essere garantito il
rispetto delle disposizioni vigenti in materia di distanziamento fisico e
utilizzo dei DPI da parte dei soggetti con età superiore a 6 anni.
Sezione 2.4
(Principi generali d’igiene e pulizia)
Considerato che il contagio
si realizza per droplets (goccioline di saliva emesse tossendo,
starnutendo o parlando), o per contatto (es. toccare, abbracciare, dare la mano
o anche toccando bocca, naso e occhi con le mani precedentemente contaminate),
le misure di prevenzione da applicare sempre sono le seguenti:
1.
igienizzarsi frequentemente le mani, in modo non frettoloso, utilizzando
acqua e sapone o soluzioni o gel a base alcolica in tutti i momenti
raccomandati;
2.
non tossire o starnutire senza protezione;
3.
mantenere quanto più possibile il distanziamento fisico di almeno un
metro dalle altre persone, seppur con i limiti di applicabilità per le
caratteristiche evolutive degli utenti e le metodologie educative di un contesto
estremamente dinamico;
4.
non toccarsi il viso con le mani;
5.
pulire frequentemente le superfici con le quali si viene a contatto;
6.
arieggiare frequentemente i locali.
Tutto questo si realizza in
modo più agevole nel caso di permanenza in spazi aperti, come nel caso di
educazione all’aperto (outdoor education).
Nel caso di attività con
neonati o bambini in età da 0 a 3 anni (es. bambini in culla o bambini
deambulanti), il gestore deve prevedere protocolli che seguano queste
indicazioni:
1.
gli operatori, educatori e animatori, non essendo sempre possibile
garantire il distanziamento fisico dal bambino, possono utilizzare ulteriori
dispositivi (es. guanti in nitrile e dispositivi per gli occhi, viso e mucose)
oltre alla consueta mascherina chirurgica;
2.
qualora vengano utilizzati prodotti disinfettanti, si raccomanda di fare
seguire alla disinfezione anche la fase di risciacquo, soprattutto per gli
oggetti, come i giocattoli, che potrebbero essere portati in bocca dai bambini.
I gestori delle attività
devono impiegare diverse strategie per informare e incoraggiare rispetto a
comportamenti che riducano il rischio di diffusione del contagio dal virus
SARS-COV-2. A seguire si elencano alcune attività, a titolo di esempio.
Prevedere una segnaletica
e messaggi educativi per la prevenzione del contagio
1.
Affiggere una segnaletica nei luoghi con una visibilità significativa
(es. presso le entrate in struttura, le aree destinate al consumo dei pasti, le
aree destinate al riposo notturno) che promuova misure protettive giornaliere e
descriva come ostacolare la diffusione dei germi (es. attraverso il corretto
lavaggio delle mani e il corretto utilizzo delle mascherine, evitando di
toccarsi gli occhi, il naso e la bocca con le mani, tossendo o starnutendo
all’interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto,
preferibilmente monouso);
2.
includere messaggi (es. video esplicativi) sui comportamenti corretti da
tenere al fine di prevenire la diffusione del contagio, quando vengono inviate
comunicazioni al personale o alle famiglie (es. il sito web della struttura,
nelle e-mail, tramite gli account ufficiali sui social media);
3.
utilizzare i manifesti e le grafiche realizzate dal Ministero della
salute disponibili sul sito web istituzionale.
Sensibilizzare al
corretto utilizzo delle mascherine
1.
Le mascherine devono essere indossate da tutto il personale, e da tutti
gli iscritti con più di 6 anni di età. Le mascherine sono essenziali quando il
distanziamento fisico è più difficile da rispettare;
2.
le mascherine non dovrebbero essere utilizzate nel caso di bambini con
meno di 6 anni di età, di persone con difficoltà respiratorie o in stato di
momentanea incoscienza o di persone con disabilità tale da rendergli impossibile
la rimozione della mascherina senza aiuto da parte di un’altra persona;
3.
le mascherine devono essere utilizzate in base alle indicazioni del
Ministero della salute e delle autorità competenti;
4.
l’utilizzo delle mascherine ha lo scopo di proteggere le altre persone,
nel caso in cui chi le indossa sia inconsapevolmente infetto, ma non mostri
sintomi. Per prevenire la diffusione del contagio, è fondamentale che ne
facciano uso tutti coloro che sono nelle condizioni di indossarle.
Garantire la sicurezza
del pernottamento
Se è previsto un
pernottamento, il gestore deve prevedere procedure specifiche, che rispettino
queste indicazioni:
1.
occorre prevenire la condivisione di spazi comuni per i pernottamenti;
2.
giornalmente deve essere misurata la temperatura corporea, in base alla
procedura indicata nella sezione 2.8 Protocollo di accoglienza;
3.
devono essere seguite tutte le procedure indicate nella sezione 2.8
Protocollo di accoglienza;
4.
mantenere sempre distinta la biancheria di ogni persona, l’una
dall’altra;
5.
la biancheria deve essere pulita almeno una volta alla settimana, o
comunque prima dell’utilizzo da parte di un'altra persona;
6.
è consigliato prevedere un erogatore di gel idroalcolico per le mani
all’ingresso di ogni camera o tenda, se possibile, altrimenti in aree
predisposte e di facile accesso.
Garantire la sicurezza
dei pasti
Se sono previsti pasti, il
gestore deve prevedere procedure specifiche, che rispettino queste indicazioni:
1.
gli operatori, educatori o animatori devono lavarsi le mani prima di
preparare il pasto e dopo aver aiutato eventualmente i bambini;
2.
è preferibile usare posate, bicchieri e stoviglie personali o monouso e
biodegradabili. Altrimenti, il gestore deve prevedere che le stoviglie siano
pulite con sapone e acqua calda, o tramite una lavastoviglie;
3.
è possibile ricorrere a un servizio di ristorazione esterno, purché i
pasti siano realizzati secondo la normativa vigente (per approfondimenti, si
rimanda all’allegato 17 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17
maggio 2020, alla sezione “Ristorazione”, e successivi aggiornamenti).
In generale, i gestori
devono rispettare tutte le altre indicazioni e regolamentazioni statali,
regionali e locali in materia di preparazione dei pasti, anche in riferimento
alle indicazioni contenute nel rapporto dell’Istituto superiore di sanità
COVID-19 n. 32/2020, concernente indicazioni ad interim sul contenimento del
contagio da SARS-COV-2 e sull’igiene degli alimenti nell’ambito della
ristorazione e somministrazione di alimenti. Versione del 27 maggio 2020.
Pulire e igienizzare gli
ambienti
Il gestore deve assicurare, almeno una volta al giorno, la
adeguata pulizia di tutti gli ambienti e dei servizi igienici, nonché una
igienizzazione periodica.
È consigliato che il gestore
esegua le procedure previste dal rapporto dell’Istituto superiore di sanità
COVID-19 n. 25/2020, concernente le raccomandazioni ad interim sulla
sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19:
superfici, ambienti interni e abbigliamento, e successivi aggiornamenti.
Prevedere scorte adeguate
Il gestore deve garantire
l’igiene e la salute durante le attività. Il gestore deve prevedere sufficienti
scorte di mascherine di tipo chirurgico, sapone, gel idroalcolico per le mani,
salviette asciugamani in carta monouso, salviette disinfettanti e cestini per i
rifiuti provvisti di pedale per l’apertura, o comunque che non prevedano
contatto con le mani.
Risposta a eventuali casi
e focolai da COVID-19
Nell’eventualità che
compaiano casi o focolai da COVID-19, è consigliato che il gestore esegua le
procedure previste dal rapporto dell’Istituto superiore di sanità COVID-19 n.
58/2020, concernente le indicazioni operative per la gestione di casi di focolai
di SARS-COV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia, e successivi
aggiornamenti.
In ogni caso, la presenza di
un caso confermato necessiterà l’attivazione da parte della struttura di un
monitoraggio attento da avviare in stretto raccordo con il Dipartimento di
prevenzione locale, al fine di identificare precocemente la comparsa di
possibili altri casi che possano prefigurare l’insorgenza di un focolaio
epidemico. In tale situazione, l’autorità sanitaria potrà valutare tutte le
misure ritenute idonee.
Sezione 2.5
(Criteri di selezione degli operatori, educatori e animatori
e per la loro formazione)
È consentita la possibilità
di coinvolgimento di operatori, educatori o animatori volontari, opportunamente
informati e formati.
Il gestore può impiegare
personale ausiliario o di supporto per specifiche attività (es. maestri di
musica, educatori professionali) o in sostituzione temporanea di altri
operatori, educatori o animatori responsabili dei piccoli gruppi.
Tutto il personale,
retribuito e volontario, deve essere informato e formato sui temi della
prevenzione di COVID-19, nonché per gli aspetti di utilizzo dei DPI e delle
misure di igiene e pulizia.
I gestori e gli operatori,
educatori o animatori possono fruire dei corsi online erogati dall’Istituto
superiore di sanità sulla propria piattaforma istituzionale di formazione online
a distanza (http://eduiss.it), salvo specifiche attività formative richieste o
promosse dalle autorità competenti.
Per periodi d’attività
superiori a 15 giorni, è possibile prevedere un cambio degli operatori,
educatori o animatori responsabili per ogni piccolo gruppo. Si raccomanda
inoltre che venga predisposta un’attività di affiancamento con un altro
operatore, educatore o animatore, qualora sia previsto tale cambio, così da
favorire una familiarità fra i bambini e gli adolescenti con il nuovo operatore,
educatore o animatore responsabile del piccolo gruppo.
Al fine di assicurare
un'adeguata presenza di personale, sempre in coerenza con quanto sopra
esplicitato, potranno essere promosse forme di collaborazione con enti e
progetti di servizio civile, per l'utilizzo dei volontari a supporto delle
attività.
Sezione 2.6
(Orientamenti generali per la programmazione delle attività
e di stabilità nel tempo della relazione fra operatori, educatori o animatori e
i gruppi di bambini e adolescenti)
Il gestore deve favorire
l’organizzazione di piccoli gruppi di bambini e adolescenti, garantendo la
condizione della loro stabilità per tutto il tempo di svolgimento delle
attività. Anche la relazione tra il piccolo gruppo di bambini e adolescenti e
gli operatori, educatori o animatori attribuiti deve essere garantita con
continuità nel tempo.
Le due condizioni di cui
sopra proteggono dalla possibilità di diffusione allargata del contagio, nel
caso tale evenienza si venga a determinare, garantendo altresì la possibilità di
puntuale tracciamento del medesimo.
La realizzazione delle
diverse attività programmate deve realizzarsi inoltre nel rispetto delle
seguenti principali condizioni:
1.
continuità di relazione fra ogni operatore, educatore o animatore e i
piccoli gruppi di bambini e adolescenti, anche al fine di consentire l’eventuale
tracciamento di potenziali casi di contagio. In caso di attività che prevedono
più turni, un operatore, educatore o animatore può essere assegnato a un gruppo
per ogni turno;
2.
quanto previsto dalla precedente sezione 2.4 Principi d’igiene e
pulizia;
3.
non prevedere
attività che comprendano assembramenti di più persone, come le feste periodiche
con le famiglie, privilegiando forme audiovisuali di documentazione ai fini
della comunicazione ai genitori o tutori.
Si consiglia infine di
prestare particolare attenzione alle condizioni di fragilità fra i bambini, gli
adolescenti, gli operatori, gli educatori e gli animatori che potrebbero
necessitare di specifico supporto psicologico.
Sezione 2.7
(Accesso quotidiano e modalità di accompagnamento e ritiro
dei bambini e degli adolescenti)
I gestori devono prevedere
punti di accoglienza per l’entrata e l’uscita dall’area dedicata alle attività.
Quando possibile, i punti di ingresso devono essere differenziati dai punti di
uscita, con individuazione di percorsi separati.
È importante infatti che la
situazione di arrivo e rientro dei bambini e degli adolescenti presso la propria
abitazione si svolga senza comportare assembramenti presso gli ingressi delle
aree interessate.
I punti di accoglienza
devono essere all’esterno, o in un opportuno ingresso separato dell’area o
struttura, per evitare che gli adulti accompagnatori entrino nei luoghi adibiti
allo svolgimento delle attività.
È consigliato segnalare con
appositi riferimenti le distanze da rispettare.
Gli ingressi e le uscite
devono essere scaglionati.
Nel punto di accoglienza
deve essere disponibile una fontana o un lavandino con acqua e sapone o, in
assenza di questa, gel idroalcolico per l’igienizzazione delle mani del bambino
o adolescente prima che entri nella struttura. Similmente, il bambino o
adolescente deve igienizzarsi le mani una volta uscito dalla struttura, prima di
essere riconsegnato all’accompagnatore. Il gel idroalcolico deve ovviamente
essere conservato fuori dalla portata dei bambini per evitare ingestioni
accidentali.
L’igienizzazione delle mani
deve essere realizzata anche nel caso degli operatori, educatori o animatori che
entrano in turno, o di eventuali accompagnatori che partecipano anch’essi alle
attività (es. corsi per neogenitori).
È opportuno limitare per
quanto possibile l’accesso di eventuali figure o fornitori esterni. In caso di
consegna merce, occorre evitare di depositarla negli spazi dedicati alle
attività con i bambini e gli adolescenti.
Sezione 2.8
(Protocollo di accoglienza)
Sono previsti 3 protocolli
di accoglienza:
1.
per la prima accoglienza, da applicare il primo giorno di inizio delle
attività;
2.
per l’accoglienza giornaliera, per i giorni successivi e che prevedono
l’ingresso nell’area dedicata alle attività;
3.
per le verifiche giornaliere, nel caso di pernotto e frequenza delle
attività per più di 24 ore.
Protocollo per la prima
accoglienza
1.
Chi esercita la responsabilità genitoriale deve autocertificare che il
bambino o adolescente:
a)
non ha avuto una temperatura corporea superiore ai 37,5°C o alcuna
sintomatologia respiratoria, anche nei 3 giorni precedenti;
b)
non è stato in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14
giorni;
c)
non è stato a contatto con una persona positiva COVID-19 o con una
persona con temperatura corporea superiore ai 37,5°C o con sintomatologia
respiratoria, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni.
2.
Anche gli operatori, educatori o animatori, o eventuali accompagnatori,
devono produrre un’autocertificazione per l’ingresso nell’area dedicata alle
attività.
3.
All’ingresso nell’area dedicata alle attività è raccomandata, ma non
necessaria, la rilevazione della temperatura corporea. Nel caso di rilevazione
della temperatura all’entrata, l’operatore, educatore o animatore addetto
all’accoglienza deve misurare la temperatura dell’iscritto o del membro del
personale, dopo aver igienizzato le mani, con rilevatore di temperatura corporea
o termometro senza contatto. Il termometro o rilevatore deve essere pulito con
una salvietta igienizzante o cotone imbevuto di alcool prima del primo utilizzo,
in caso di contatto, alla fine dell’accoglienza e in caso di possibile
contaminazione, ad esempio se il bambino inavvertitamente entra in contatto con
lo strumento o si mette a tossire durante la misurazione.
4.
Nel caso in cui un minore o una persona che partecipa alle attività
presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C, o un
sintomo compatibile con COVID-19, si rimanda a quanto previsto dal rapporto
dell’Istituto superiore di sanità COVID-19 n. 58/2020, concernente indicazioni
operative per la gestione di casi e focolai di SARS-COV-2 nelle scuole e nei
servizi educativi dell’infanzia. Gli esercenti la responsabilità genitoriale e
gli adulti, nel caso di operatori, educatori e animatori, si raccorderanno con
il pediatra di libera scelta o il medico di medicina generale per quanto di
competenza.
Protocollo per
l’accoglienza giornaliera, successiva al primo ingresso
1.
Per accedere alle attività, il bambino o l’adolescente:
a)
non deve aver avuto, nel periodo di assenza dalle attività, una
temperatura corporea superiore ai 37,5°C o alcuna sintomatologia respiratoria;
b)
non deve essere stato a contatto, nel periodo di assenza dalle attività,
con una persona positiva COVID-19 o con una persona con temperatura corporea
superiore ai 37,5°C o con sintomatologia respiratoria, per quanto di propria
conoscenza.
2.
All’ingresso nell’area dedicata alle attività è raccomandata, ma non
necessaria, la rilevazione della temperatura corporea. Nel caso di rilevazione
della temperatura all’entrata, l’operatore, educatore o animatore addetto
all’accoglienza deve misurare la temperatura dell’iscritto o del membro del
personale, dopo aver igienizzato le mani, con rilevatore di temperatura corporea
o termometro senza contatto. Il termometro o rilevatore deve essere pulito con
una salvietta igienizzante o cotone imbevuto di alcool prima del primo utilizzo,
in caso di contatto, alla fine dell’accoglienza e in caso di possibile
contaminazione, ad esempio se il bambino inavvertitamente entra in contatto con
lo strumento o si mette a tossire durante la misurazione.
3.
Nel caso in cui un minore o una persona che partecipa alle attività
presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C, o un
sintomo compatibile con COVID-19, si rimanda a quanto previsto dal rapporto
dell’Istituto superiore di sanità COVID-19 n. 58/2020, concernente indicazioni
operative per la gestione di casi e focolai di SARS-COV-2 nelle scuole e nei
servizi educativi dell’infanzia. Gli esercenti la responsabilità genitoriale e
gli adulti, nel caso di operatori, educatori e animatori, si raccorderanno con
il pediatra di libera scelta o il medico di medicina generale per quanto di
competenza.
Nel caso in cui una persona
non partecipi alle attività per più di 3 giorni, è opportuno rieseguire il
protocollo per la prima accoglienza.
Protocollo per le
verifiche giornaliere in caso di pernotto, successive al primo ingresso
1.
L’operatore, educatore o animatore addetto all’accoglienza deve misurare
la temperatura dell’iscritto o del membro del personale, dopo aver igienizzato
le mani, con rilevatore di temperatura corporea o termometro senza contatto. Il
termometro o rilevatore deve essere pulito con una salvietta igienizzante o
cotone imbevuto di alcool prima del primo utilizzo, in caso di contatto, alla
fine dell’accoglienza e in caso di possibile contaminazione, ad esempio se il
bambino inavvertitamente entra in contatto con lo strumento o si mette a tossire
durante la misurazione.
2.
Nel caso in cui un minore o una persona che partecipa alle attività
presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C, o un
sintomo compatibile con COVID-19, si rimanda a quanto previsto dal rapporto
dell’Istituto superiore di sanità COVID-19 n. 58/2020, concernente indicazioni
operative per la gestione di casi e focolai di SARS-COV-2 nelle scuole e nei
servizi educativi dell’infanzia. Gli esercenti la responsabilità genitoriale e
gli adulti, nel caso di operatori, educatori e animatori, si raccorderanno con
il pediatra di libera scelta o il medico di medicina generale per quanto di
competenza.
Il gestore deve prevedere un
registro di presenza di chiunque sia presente alle attività, per favorire le
attività di tracciamento di un eventuale contagio da parte delle autorità
competenti.
Come detto, i protocolli
devono essere eseguiti all’entrata per gli operatori, educatori o animatori. Se
malati, questi devono rimanere presso la propria abitazione e allertare
immediatamente il loro medico di medicina generale e il gestore.
Sezione 2.9
(Attenzioni speciali per i bambini, gli adolescenti, gli
operatori, educatori e animatori con disabilità, vulnerabili o appartenenti a
minoranze)
Nella consapevolezza delle
particolari difficoltà che le misure restrittive di contenimento del contagio
hanno comportato per bambini e adolescenti con disabilità, con disturbi di
comportamento o di apprendimento, e della necessità di includerli in una
graduale ripresa della socialità, particolare attenzione e cura vanno rivolte
alla definizione di modalità di attività e misure di sicurezza specifiche per
coinvolgerli nelle attività ludico-ricreative integrative rispetto alle attività
scolastiche.
Il rapporto numerico, nel
caso di bambini e adolescenti con disabilità, deve essere potenziato integrando
la dotazione di operatori, educatori o animatori nel gruppo dove viene accolto
il bambino o l’adolescente, portando il rapporto numerico a un operatore,
educatore o animatore per ogni bambino o adolescente.
Il personale coinvolto deve
essere adeguatamente formato anche a fronte delle diverse modalità di
organizzazione delle attività, tenendo anche conto delle difficoltà di mantenere
il distanziamento e l’utilizzo dei DPI, così come della necessità di
accompagnare bambini e adolescenti con fragilità nel comprendere il senso delle
misure di precauzione.
Nel caso in cui siano
presenti bambini o adolescenti sordi alle attività, ricordando che non sono
soggetti all’obbligo di uso di mascherine i soggetti con forme di disabilità non
compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che
interagiscono con i predetti, può essere previsto l’uso di mascherine
trasparenti per garantire la comunicazione con gli altri bambini e adolescenti e
gli operatori, educatori e animatori, favorendo in particolare la lettura
labiale.
In alcuni casi, è opportuno
prevedere, se possibile, un educatore professionale o un mediatore culturale,
specialmente nei casi di minori che vivono fuori dalla famiglia d’origine,
minori stranieri, con famiglie in difficoltà economica, non accompagnati che
vivono in carcere o che vivono in comunità.
Info Malattie
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