Il power point utilizzato da Paul Connett nell'incontro del 21 gennaio su RIFIUTI ZERO a Torre Annunziata
Negli anno 90 fu importata dall' America la regola delle 3R (Riusare, Ridurre, Riciclare) (Reuse, Reduce, Rycicle).
Successivamente fu aggiunta la parola Riparare e così si incominciò a parlare
nelle scuole della regola delle 4R (Ridurre, Riparare, Riusare, Riciclare per poter Recuperare energia e Risparmiare risorse).
All' epoca si parlava di sviluppo sostenibile, poi si è parlato di Green Economy ed infine di economia circolare
per far rassomigliare i processi umani ai processi naturali, a differenza dei processi lineari alla fine dei quali vi
è sempre dissipazione di risorse.
Paul Connet ha iniziato anche lui a parlare di una regola delle 5 R che dovrebbe essere alla base della nostra vita, con Ridurre all' inizio e riciclare alla fine,
questo perchè il riciclo delle risorse prevede una dissipazione di energia.
A Torre del Greco l' Osservario Rifiuti Zero ha già iniziato a presentare delle proposte che gradualmente dovrebbero essere realizzate.
1) Riduzione dei rifiuti a monte
2) Istituzione di un centro per la riparazione e il riuso
3) Compostaggio
4) Raccolta degli ingombranti e dei rifiuti speciali

Questi i 10 punti illustrati:1.separazione alla fonte: per partire bene bisogna
realizzare una raccolta differenziata spinta. La gestione dei rifiuti non e’ un
problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto è il
coinvolgimento di tutta la cittadinanza chiamata a collaborare per attuare la
sostenibilità ambientale, parte integrante dello sviluppo sostenibile necessario
per permettere la continuazione della vita sulla terra.
2.raccolta porta a porta: organizzare una raccolta
differenziata “porta a porta” (o domiciliare o mista), che è l’unico sistema
per tendere ai rifiuti zero. Anche con quattro contenitori per organico, carta,
multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario
settimanale prestabilito.
3.compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio
o più impianti di zona, da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi
vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori, spingendo anche i
cittadini al compostaggio domestico.
4.riciclaggio: il materiale differenziato deve arrivare a
delle piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei
materiali, da rimettere di nuovo nella filiera produttiva.
5.riduzione dei rifiuti: oltre al compostaggio domestico,
bisogna sostituire stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzare l’acqua del
rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzare dei
pannolini lavabili, acquistare prodotti alla spina di latte, bevande,
detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con
sacchetti riutilizzabili.
6.riuso e riparazione: cercare di riutilizzare o far
riutilizzare tutto quanto possibile e di riparare quanto si riesce a riparare.
Realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la ristrutturazione
degli edifici, in cui riparare beni durevoli, mobili, vestiti, infissi,
sanitari, elettrodomestici, da riutilizzare o rivendere. Con la creazione anche
di tanto lavoro.
7. tariffazione puntuale: far pagare i rifiuti in base
alla produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere per poter
premiare il comportamento virtuoso dei cittadini e incoraggiarli ad acquisti
piu’ consapevoli.
8. recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di
recupero e selezione dei rifiuti, per poter recuperare altri materiali
riciclabili e separare i materiali tossici, oltre che per ottenere una
migliore frazione organica.
9. centro di ricerca e riprogettazione: a valle della RD:
recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione
industriale degli oggetti non riciclabili e per promuovere buone pratiche di
acquisto, produzione e consumo.
10. azzeramento rifiuti: l' obiettivo è quello di
raggiungere, entro il 2020, l’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che questa
è l' unica strada per uno sviluppo sostenibile
Un reportage di Riccardo Iacona a San Francisco dimostra come con la determinazione dei politici il problema può essere risolto e la spazzatura può addirittura diventare risorsa: sono arrivati al 78% di rifiuti differenziati con l'ambizione di arrivare nel 2020 al 100%. Alla faccia di quelli che dicono che la differenziata spinta non si può fare nelle grandi città, nella città della baia si arriva al 78%: tre bidoncini di fronte a case, uffici e grattacieli raccolgono e differenziano i rifiuti. Il comune impone agli esercenti e ai privati l'obbligo di usare materiali biodegradabili, e allora via i sacchetti di plastica, via i contenitori in polistirolo: tutta roba che bloccherebbe il ciclo dei rifiuti.