TuttoTrading.it


TUTTO
FRANCOBOLLI



Home
Contatti

Informazione A.Informaz. Granditemi Dividendi Divid.2017 Divid.2018 Divid.2019 Divid.2020 Divid.2021 Divid.2022 Divid.2023 Divid.2024 T.Economia Tuttoborsa Tuttobanche Glossari T.Shopping Sicurezza Inf. Tuttoscuola Tuttoweb Tuttotrading

VAI ALLA MAPPA DEL SITO


10/06/2016 M5S in Campania: interrogazione per i 22 siti non balneabili

TUTTOFRANCOBOLLI per iniziare o continuare una collezione a prezzo favorevole o per regalare una bella collezioncina ad un giovane


Ricerca personalizzata








In Campania ci sono 22 spiagge che, secondo il rapporto europeo, non sono ancora balneabili come da denuncia del Movimento 5 Stelle che ha inviato una interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta regionale campana, Vincenzo De Luca, e al suo vice, Fulvio Bonavitacola, con delega all’Ambiente.





Dal rapporto, riferito al 2015, emerge un generale miglioramento delle acque di balneazione ma in Campania risultano ancora siti non balneabili soprattutto nel tratto costiero tra Castellammare e San Giovanni.







Si ricorda che la delibera di Giunta regionale  863 del 29 dicembre 2015, sulla base dei controlli eseguiti dall’Arpac, riferiti al periodo dal 1 aprile al 30 settembre delle ultime quattro stagioni balneari (dal 2012 al 2015), ha definito la classificazione della acque ai fini della balneabilità delle zone costiere per la stagione 2016 nelle seguenti classi: scarsa, sufficiente, buona, eccellente associando ad esse un colore, rispettivamente rosso-giallo-verde-blù.

Per le acque dichiarate "scarse" dall' Arpac, deve essere valido il divieto di balneazione e l' impegno ad individuare le cause del mancato raggiungimento dello status qualitativo "sufficiente’" e adottare quindi misure per ridurre l' inquinamento.

Alla Giunta è stato chiesto come si sta procedendo per eliminare le cause di inquinamento e migliorare lo stato delle acque di balneazione di qualità "scarsa".

Si riportano intanto 1) Una nota Arpac riguardante la presenza di Escherichia Coli, 2) Le modalità di prelievo, 3) La balneabilità per la stagione balneare 2016

1) Quali sono gli effetti e i rischi della balneazione in acque con Escherichia Coli?

"Gli Enterococchi intestinali sono batteri che fanno parte della flora microbica intestinale umana e animale.

La loro presenza è indice di contaminazione fecale.

Anche gli Escherichia coli, che fanno parte del più ampio gruppo dei Coliformi fecali, sono dei batteri che vivono nell’intestino di uccelli e mammiferi, incluso l’uomo.

Il ritrovamento di questi batteri in acqua segnala sicuramente la presenza di inquinamento fecale di provenienza ad esempio da scarichi fognari, da allevamenti di animali".

2) Ogni quanto vengono effettuati i campionamenti di ruotine? E perché, in alcuni casi, sono stati fatti delle seconde analisi a breve distanza?

«Nel periodo compreso tra il 1 aprile e il 30 settembre di ciascun anno, vengono effettuati campionamenti in ciascuna area di balneazione, con frequenza mensile. Sono le analisi routinarie effettuate sempre nello stesso punto.

In caso di inquinamento, dopo il primo superamento dei limiti scatta immediatamente l’ordinanza del sindaco per il divieto temporaneo su tutta l’area.

In questi casi il sindaco può chiedere ad Arpac di effettuare un ulteriore campionamento con delle analisi aggiuntive supplementari,in punti studio in corrispondenza di potenziali fonti di inquinamento, analisi di delimitazione con spostamento a sinistra e a destra per individuare la zona interessata all' inquinamento, analisi di emergenza quando l' Arpac o altri enti ritengono necessario ricercare idrocarburi, tensioattivi, microbiologia, fitoplancton.

In caso di esito positivo dei risultati delle analisi del nuovo campionamento il divieto di balneazione può essere revocato».

Come avviene l’analisi?

«I campioni di acqua prelevata vengono posti in coltura microbiologica.

Le analisi hanno una durata, stabilita dalla legge, di 48 ore e solo trascorso questo tempo l’esito può essere validato.

Tuttavia quando il superamento è già evidente a 24 ore dall'inizio delle analisi, viene comunque comunicato al Sindaco del Comune interessato per l’adozione dei provvedimenti».

3) Balneabilità per la stagione balneare 2016 come da delibera regionale

La balneabilità delle zone costiere per la stagione balneare 2016 è stata definita ai sensi della nuova norma, con la delibera regionale n.863 del 29.12.2015 (pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 2 del 11/01/2016), sulla base dei controlli eseguiti da ARPAC dal 1° aprile al 30 settembre delle ultime quattro stagioni balneari (2012-2013-2014-2015).

Il giudizio di idoneità di inizio stagione balneare, espresso in delibera, deriva dall'analis14:32 28/01/2015i statistica degli ultimi quattro anni di montoraggio in base agli esiti esiti analitici di solo 2 parametri batteriologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Tali parametri sono stati considerati dall'organizzazione Mondiale della Sanità indicatori di contaminazione fecale più specifici rispetto a quelli (Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali, Salmonella, Enterovirus, pH, fenoli, tensioattivi, oli minerali, ossigeno disciolto, colorazione e trasparenza) ricercati con la vecchia normativa, il DPR 470/82.

Le acque di balneazione sono state così classificate secondo le classi di qualità previste dalla norma: Scarsa, Sufficiente, Buona, Eccellente e riportate in forma tabellare negli allegati della suddetta delibera regionale. Relativamente alla classe in cui ricade ogni acqua sono previste diverse modalità di gestione e monitoraggio e l'eventuale adozione di misure di risanamento mirate alla tutela della salute dei bagnanti. Le acque "non idonee alla Balneazione", ad inizio stagione balneare 2015, sono quelle che risultano di qualità "scarsa". Per ciascuna acqua di balneazione classificata «SCARSA», ai sensi del D.lgs 116/08, le Amministrazioni comunali dovranno adottare, ad apertura della stagione balneare, le seguenti misure:

adeguate misure di gestione, inclusi il divieto di balneazione, per impedire l'esposizione dei bagnanti all'inquinamento; individuazione delle cause e delle ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo «sufficiente»; adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento; garantire l'informazione al pubblico.

  • Info Salviamo il Nostro Mare
  • Ricerca personalizzata