
Alcuni mesi fa altri sette impianti fognari di Torre Annunziata furono collegati al depuratore di Foce Sarno.
La città olpontina è una di quelle più avanti nel processo di collegamento della rete fognaria, come riportano
i dati Arpac che ciclicamente ne confermano la balneabilità. Ed infatti, le ultime analisi
(risalenti al 12 aprile scorso) hanno rilevato una qualità "sufficiente" del mare lungo il tratto da Villa Tiberiade
al Molo di Ponente, in pratica dal Lido Azzurro al Mappatella. Resta interdetta alla balneazione solo la zona che
va dalla Salera a Rovigliano, dove è ubicata la foce del Sarno.
E domenica un altro grande appuntamento per evidenziare ancora i tanti problemi del fiume Sarno.
>ALCUNE NOTE SUL FIUME SARNO
Il Sarno è un fiume della Campania lungo appena 24 km ma con un bacino
notevolmente esteso di circa 500 km².
Grazie anche ai torrenti Cavaiola e Solofrana il Sarno è il fiume più inquinato
d'Europa ed interessa le province di Salerno, Napoli e Avellino. Dal punto di
vista politico-amministrativo il bacino si compone di 39 Comuni, di cui 18
appartengono alla Provincia di Salerno, 17 a quella di Napoli e 4 a quella di
Avellino.
Con Legge Regionale 29 dicembre 2005 n. 24, è stato istituito l'Ente Parco
regionale Bacino Idrografico del fiume Sarno, che abbraccia il territorio dei
Comuni di Sarno, San Valentino Torio, San Marzano sul Sarno, Angri, Scafati,
Nocera Inferiore, appartenenti alla Provincia di Salerno, e dei Comuni di
Striano, Poggiomarino, Pompei, Torre Annunziata e Castellammare di Stabia,
appartenenti alla Provincia di Napoli.
Il fiume era alimentato da numerose sorgenti ma dalla metà del secolo scorso le
maggiori sorgenti furono utilizzate dall'Acquedotto Campano.
Per fronteggiare vari problemi, parallelamente al fiume furono costruiti due
alvei artificiali: il "rio Mannara" (o "Controfosso sinistro") e il "Canale
Piccolo Sarno" a cui va aggiunto il "Controfosso Destro" dell'Alveo Nocerino,
che per diminuire la portata del predetto corso d'acqua, sottopassa a sifone
l'alveo principale, per confluire nel Controfosso Sinistro, il quale raccoglie
anche la modestissima portata di un altro corso d'acqua naturale, il fiumicello
di "Acquaviva", che un tempo raggiungeva direttamente il Sarno.
Poichè la valle degrada verso il mare con pendenza bassissima, il fiume Sarno
accumula sedimenti rendendo necessaria la rimozione continua per evitare le
esondazioni
Il fiume Sarno presenta spesso un' enorme macchia marrone, ben visibile dall’alto: sono le acque inquinate del fiume che si riversano in mare da questo che è considerato il fiume più inquinato d’Europa.
Poi vi è l' effetto delle correnti, che disperdono per chilometri, tanto a sud quanto a nord (a seconda delle correnti), le acque del fiume ma certamente, alla foce e vicinanze, la contaminazione sarà maggiore, da Torre Annunziata a Vico Equense.
l’Arpac (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania), ogni anno, effettua il controllo della qualità delle acque destinate alla balneazione controllando Escherichia coli ed Enterococchi intestinali e quest’anno l’intera cosa che va da Pozzano alla Penisola Sorrentina è risultata balneabile mentre il tratto di costa dalla foce del Sarno sino a tutto l’arenile di Castellammare di Stabia ha avuto una classificazione delle acque come “scarsa”, cioè non balneabile.
Anche Goletta del Sarno di Legambiente del 2016 ha riportato che “il fiume Sarno continua a versare in uno stato di forte sofferenza causato da scarichi di reflui urbani e industriali non depurati, inquinamento da fertilizzanti e pesticidi dell’agricoltura e difese naturali ridotte ai minimi termini".Insomma il Sarno fa ancora paura
Ventitré comuni in marcia per salvare il fiume Sarno
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