Completati i controlli istituzionali dell’Arpa Campania sulla salubrità delle
acque di balneazione lungo l’intero litorale della Campania nel mese di aprile.
Si tratta dei controlli cosiddetti “pre-stagionali” effettuati a norma di legge
per poter disporre di un primo dato sulla balneabilità ad apertura della
stagione e garantire ai cittadini la fruizione delle spiagge campane senza
rischi per la salute derivanti da eventuali contaminazioni di tipo fecale.
Sono poco più di 380 i campioni
di acqua di mare prelevati dai tecnici dell’Agenzia dei Dipartimenti di
Caserta, Napoli e Salerno a bordo della flotta nautica, coordinata dalla UO Mare
della Direzione Tecnica, per la ricerca dei parametri batteriologici (Escherichia
Coli ed Enterococchi intestinali) ritenuti dall’Organizzazione mondiale della
sanità indicatori di inquinamento fecale e pertanto determinati la balneabilità
di ciascuna acqua adibita all’uso balneare della Campania.
I superamenti del limite per i parametri microbiologici
I prelievi effettuati nelle 328 acque
di balneazione del litorale campano sono quelli definiti dal calendario
regionale di cui alla Delibera della Giunta regionale n. 119/2021 e quelli
aggiuntivi nei cosiddetti “punti di studio” programmati laddove è previsto un
particolare rischio di inquinamento. Gli esiti analitici dei campionamenti
pre-stagionali svolti nel mese di aprile hanno rilevato criticità in Costiera
amalfitana nei comuni di Positano (tratto
“Spiaggia Grande”), Furore (“Le
Porpore”), Praiano (“Praiano”), Maiori (“Maiori
2”), a Sapri (“Lungomare
di Sapri”) nel Cilento, in Costiera sorrentina in tre acque di balneazione del
comune di Massa
Lubrense (“Marina della Lobra”, “San Montano”, “Marina di Crapolla”) e
una del Comune di Sant’Agnello (“Punta
San Francesco”), a Bacoli (“Marina
Grande”) ed Ercolano (“La
Favorita”) nel Napoletano. Per la provincia di Caserta non sono stati registrati
valori microbiologici difformi dai limiti normativi in tutti i tratti di mare
adibiti alla balneazione dei comuni casertani.
In totale nel solo mese di aprile sono stati riscontrati valori superiori ai
limiti di legge in sedici acque di balneazione, incluse alcune già
interdette all’uso balneare in quanto risultate di qualità scarsa
nell’ultima classificazione regionale, è il caso di Minori (“Minori”), Pontecagnano
Faiano (“La Picciola”), Salerno (“Est
Fiume Irno”) in provincia di Salerno e di Castellammare
di Stabia (“Ex Cartiera”), Torre
Annunziata (“Nord Foce Sarno”) nel Napoletano. Colpisce la non
conformità di alcuni tratti di mare che non hanno mai fatto segnalare criticità
negli ultimi anni, come Marina Grande di Bacoli e
Marina di Crapolla a Massa
Lubrense.
Cosa succede in caso di superamento?
Come primo provvedimento, l’Agenzia ha provveduto a comunicare alle
Amministrazioni comunali pertinenti gli esiti sfavorevoli dei campionamenti per
le conseguenziali ordinanze sindacali di divieto
alla balneazione. Contestualmente, attraverso il diretto coinvolgimento
delle amministrazioni locali, è stato attivato l’iter procedurale per
l’individuazione delle probabili
cause che hanno determinato la contaminazione fecale delle acque. Ciò
al fine di poter attuare le misure per il loro risanamento ed effettuare
successivi campionamenti attestanti il rientro dei valori analitici nei limiti
di legge con la riammissione alla balneazione mediante ordinanza sindacale di revoca
del divieto.
Le indagini sulle cause dell’inquinamento
Per le acque risultate temporaneamente non balneabili, le cause dei superamenti
dei valori microbiologici normativi con molta probabilità sono da attribuire in
maniera diretta o indiretta agli eventi
piovosi verificatisi nei giorni antecedenti i prelievi, eventi che
hanno messo in evidenza problemi
infrastrutturali degli impianti o dei collettori fognari. I fenomeni
piovosi, anche se di breve durata, possono mettere in crisi la rete delle acque
pluviali in cui tipicamente, nei sistemi misti, sono convogliate anche le acque
fognarie. In tali casi si verifica che i “tubi di troppo pieno”, scaricando
direttamente in mare le acque in eccesso presenti nelle tubature o nei
collettori che vengono inondati dalle acque di pioggia, veicolano in mare anche
le acque di fogna che scorrono nelle suddette reti pluviali con conseguente
contaminazione delle acque di mare.
Questo potrebbe aver determinato lo sforamento dei valori per la maggior parte
dei casi registrati nella Costiera amalfitana dove le cause possono essere
addotte a problemi di scarico degli sfiori di emergenza e in altre situazioni a
malfunzionamenti degli impianti di depurazione, come il caso di Comune di Minori che
è impegnato nel ripristino funzionale dell’impianto di depurazione per poter
recuperare la qualità delle proprie acque non appena terminati i lavori
infrastrutturali. Il divieto a Maiori invece risente con molta probabilità
dell’influenza della foce del fiume Reginna Major. Nel periodo estivo le acque
del suddetto fiume vengono incanalate in una condotta che riceve le acque
depurate dell’impianto di depurazione comunale di Tramonti.
Per Maiori viene
confermato l’evento inquinante anche nel prelievo effettuato ad inizio maggio,
pertanto resta in vigore l’ordinanza di divieto alla balneazione. Persiste il
divieto di balneazione anche a Praiano nell’acqua di balneazione omonima in cui
sono presenti scarichi di impianti di depurazione in condotta sottomarina.
Situazione critica anche per il Comune di Sapri con
il rientro dei valori microbiologici del prelievo effettuato a fine aprile ma
attualmente di nuovo in divieto di balneazione dopo il controllo routinario
previsto ad inizio maggio. Una situazione che si verifica da anni in un
determinato punto del lungomare di Sapri in corrispondenza del Torrente
Ischitello che sversa a mare materiale inquinante a seguito di eventi piovosi,
problematica attenzionata dall’amministrazione comunale che ha in itinere
progetti al vaglio della Regione per la risoluzione definitiva della criticità.
In merito agli esiti sfavorevoli di Bacoli,
il sindaco ha comunicato lo stallo delle pompe di sollevamento dell’impianto
fognario di Marina Grande, che ha provocato l’attivazione del “troppo pieno”. Il
primo cittadino ha anche informato di aver provveduto alla la risoluzione del
problema “pompe di sollevamento”.
Per quanto attiene alla Costiera sorrentina per lo sforamento a Punta San
Francesco di Sant’Agnello l’ente
gestore (Gori) ha comunicato di essersi attivato intensificando le attività
manutentive e di controllo relative alle reti fognarie, agli scaricatori di
piena e agli impianti del servizio idrico integrato. Gli accertamenti eseguiti
hanno rilevato un’ostruzione sulla rete fognaria all’altezza del rivolo San
Filippo, inconveniente risolto mediante un accurato intervento di disostruzione
fognaria prontamente attivato.
Analogamente per i superamenti registrati nelle tre acque di Massa
Lubrense l’ente gestore Gori ha provveduto a verificare il
funzionamento degli scaricatori di piena e degli impianti fognari non rilevando
alcuna anomalia, tuttavia gli accertamenti alla rete fognaria hanno consentito
l’individuazione di un versante di frana verificatosi a ridosso del rivo
Patierno che ha determinato per effetto dello scivolamento e della caduta
dall’alto di terreno e di arbusti il danneggiamento della rete fognaria in Pvc
ubicata lungo il rivo e deputata a raccogliere i reflui di via Molini. L’evento
di frana ha determinato il distacco di un tratto di tubazione fognaria, danni ai
manufatti e la sua occlusione in diversi punti. A tal proposito sono stati
attivati i lavori di ripristino del tratto fognario fino alla completa
disostruzione per consentire il normale deflusso dei reflui. Dal momento che
sono stati ultimati tali interventi, sono in itinere campionamenti per
constatare un eventuale ripristino della balneabilità.
Relativamente ai valori difformi in località La Favorita ad Ercolano si
è in attesa di informazioni sugli eventuali impatti dell’alvei, degli scarichi
pluviali e fognari che insistono in detto tratto di mare prima di programmare
ulteriori prelievi.
Presenza di schiume
Sulla base dell’ispezione visiva per presenza di schiuma rada a chiazze di
colorazione beige sono stati effettuati anche due campionamenti in emergenza a Castellammare (“Cava
di Pietra”) e a Vico
Equense nell’acqua omonima per la ricerca di parametri aggiuntivi ai
microbiologici quali idrocarburi, fitoplancton e tensioattivi, indicatori di
contaminazione da scarichi civili. Nessun valore difforme per gli esiti
microbiologici, in attesa di riscontro per gli altri parametri indagati.
Diffusione dei risultati
Come di consueto, tutti i risultati sono stati pubblicati in tempo reale sul Portale
agenziale dedicato alla balneazione, su quello
del Ministero della Salute, sull’app “Arpac Balneazione” per dispositivi
mobili che consente oltre alla consultazione dei dati analitici anche la ricerca
e il raggiungimento di un’acqua a partire dalla propria geolocalizzazione.
Inoltre, a partire da questa stagione balneare. Informazioni di dettaglio sono
reperibili anche tramite il profilo
Twitter di Arpac costantemente aggiornato.
Emma Lionetti, Lucio De Maio – Arpa Campania
e.lionetti@arpacampania.it
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