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27/06/2022 ALLARME PENISOLA SORRENTINA SU SCHIUME E MUCILLAGINI. TEMPEATURE DEL MARE IN DECISO RIALZO. PREPARIAMOCI ALLE SCIE DI SCHIUME E MUCILLAGINI.Schiume e mucillagini sono un fenomeno naturale dovuto alla proliferazione delle microalghe. Balneabilità, mucillagini, eutrofizzazione, tutti i tipi di rifiuti nel mare. Alcuni lavori sul Sarno
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Con il caldo possono comparire delle bolle e delle schiume sull' acqua.
Quelle strane bollicine che si notano talvolta sull' acqua sono spesso il risultato di un processo naturale dovuto all' ipossia, ovvero alla mancanza di ossigeno delle acque.
Con l' aumentare della temperatura i batteri presenti negli strati superficiali del fondo marino, proliferano creando cattivi odori e bollicine, con il risultato di una carenza di ossigeno che crea le famose bollicine come risultato di un normale processo biologico.
Le sostanze organiche, quando vengono mineralizzate dai batteri, producono sali nutritivi,
nitriti, nitrati e fosfati che hanno un’azione diretta sulla produzione primaria, cioè sulla quantità di sostanza organica prodotta dai vegetali.
Le acque di fogna e le sostanze in esse contenute producono modificazioni ambientali di vario tipo ed intensità come: diminuzione della trasparenza e dell’ossigeno, variazioni del pH, aumento della anidride carbonica (CO2) e di altri prodotti della degradazione delle sostanze organiche (H2S, NH3, CH4).
I sali minerali (nitriti, nitrati, fosfati), se non vengono eliminati con la depurazione dei liquami fognari, fungono da concime sulle microalghe provocando l' eutrofizzazione delle acque, un processo degenerativo dell' ecosistema acquatico dovuto all' eccessivo arricchimento dei nutrienti.
Secondo l' OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico): "l’eutrofizzazione è un arricchimento delle acque dei sali
nutritivi che provoca cambiamenti tipici quali l’incremento della produzione di alghe e piante acquatiche, l’impoverimento delle risorse ittiche, la generale degradazione della qualità dell’acqua
ed altri effetti che ne riducono e precludono l’uso".
Possono allora formarsi delle schiume dovute a bloom algali, fioritura stagionale di alghe legata al veloce aumento di alcune popolazioni di microrganismi (fitoplancton), facilitata anche da eutrofizzazione e temperature molto più alte della media stagionale.
La schiuma marina è un aggregato instabile di bolle d'aria. Perchè possa formarsi è necessario che qualcosa diminuisca la tensione superficiale dell'acqua, riducendo l'attrazione fra le sue molecole e favorendo così la formazione delle bolle. Questo qualcosa è, in genere, il materiale organico naturalmente disciolto nell'acqua del mare, che agisce circa allo stesso modo dei tensioattivi del bagnoschiuma nella vasca.
Non è, dunque, inquinamento. In pratica, l' innalzamento della temperatura fa sì che i batteri presenti negli strati superficiali del fondo marino proliferino rilasciando cattivi odori e bollicine, e questo crea una carenza di ossigeno nel mare che porta alla comparsa di queste bollicine che possono sembrare schiuma da inquinamento ma che, secondo gli esperti, sono il risultato di un naturale processo biologico.
Secondo gli esperti le schiume di colore bianco si formano dalla dispersione dei gas nell’acqua ma anche le mareggiate possono, grazie all’energia stessa delle onde, possono formare schiume di colore bianco e poco compatte per le molecole gassose spinte in quelle liquide dell’acqua marina.
Le schiume possono originarsi anche per la presenza in acqua di tensioattivi come quelle contenute nei detergenti e negli emulsionanti.
Schiume di altro colore e consistenza possono avere origine diversa e dovrebbero essere analizzate di volta in volta.
Un altro problema del mare è quello della mucillagine.
Tutte le alghe producono strati esterni di mucillagine con funzioni biologiche ed ecologiche. Si tratta principalmente di polisaccaridi che si idratano e possono formare aggregati se vengono prodotti in eccesso, diffondendo nell’acqua.
Si noti che l’eutrofizzazione consiste in una proliferazioni di microalghe per eccesso di nutrienti nel mare, mentre la mucillagine si forma quando vi è un eccesso di polisaccaridi prodotti dalle microalghe in eccesso.
Le mucillagini non sono di per sé dannose, essendo costituite da polisaccaridi ma il materiale di natura gelatinosa può inglobare rifiuti solidi oltre che danneggiare la pesca. La decomposizione massiccia di questo materiale rovina completamente i fondali.
UN RICORDO. 25/05/2022 L' Arpac risponde sull' escherichia
coli. Definizione di balneabilità. Indirizzi utili per denunciare
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NUMERI ED INDIRIZZI UTILI PER OGNI DENUNCIA, REGOLE COMPORTAMENTALI PER
SALVARE IL NOSTRO MARE
DOVE PRESENTARE LA TUA DENUNCIA
Si ricorda che, secondo una norma europea,
nel caso di eventi meteorici di precipitazione molto intensa, potrebbe
essere utile un divieto di balneazione nello zone del litorale comunale
interessate dalla presenza di canali che sfociano a mare per controllare
se le acque del mare hanno ripreso i valori precedenti alla pioggia. Si
tratterebbe di una misura di garanzia per i frequentatori di molte
spiagge libere e per quei tratti di stabilimenti balneari interessati
agli alvei.
07/11/2017 L' Arpac risponde sull' escherichia coli. Definizione di balneabilità. Indirizzi utili per denunciare
RISPOSTE ARPAC SULL' ESCHERICHIA COLI
L' Arpac ha così risposto in merito ai rischi della presenza di Escherichia Coli:
Quali sono gli effetti e i rischi della balneazione in acque con Escherichia
Coli?
"Gli Enterococchi intestinali sono batteri che fanno parte della flora microbica
intestinale umana e animale.
La loro presenza è indice di contaminazione fecale.
Anche gli Escherichia coli, che fanno parte del più ampio gruppo dei Coliformi
fecali, sono dei batteri che vivono nell’intestino di uccelli e mammiferi,
incluso l’uomo.
Il ritrovamento di questi batteri in acqua segnala sicuramente la presenza di
inquinamento fecale di provenienza ad esempio da scarichi fognari, da
allevamenti di animali".
Ogni quanto vengono effettuati i campionamenti, di ruotine? E perché, in
alcuni casi, sono stati fatti delle seconde analisi a distanza di poche ore
dalla prima?
«Nel periodo compreso tra il 1 aprile e il 30 settembre di ciascun anno, vengono
effettuati campionamenti in ciascuna area di balneazione, con frequenza mensile.
Sono le analisi routinarie effettuate sempre nello stesso punto.
In caso di inquinamento, dopo il primo superamento dei limiti scatta
immediatamente l’ordinanza del sindaco per il divieto temporaneo su tutta
l’area.
In questi casi il sindaco può chiedere ad Arpac di effettuare un ulteriore
campionamento con delle analisi aggiuntive supplementari, in punti studio in
corrispondenza di potenziali fonti di inquinamento, analisi di delimitazione con
spostamento a sinistra e a destra per individuare la zona interessata all'
inquinamento, analisi di emergenza quando l' Arpac o altri enti ritengono
necessario ricercare idrocarburi, tensioattivi, microbiologia, fitoplancton.
In caso di esito positivo dei risultati delle analisi del nuovo campionamento il
divieto di balneazione può essere revocato».
Come avviene l’analisi?
«I campioni di acqua prelevata vengono posti in coltura microbiologica.
Le analisi hanno una durata, stabilita dalla legge, di 48 ore e solo trascorso
questo tempo l’esito può essere validato.
Tuttavia quando il superamento è già evidente a 24 ore dall'inizio delle
analisi, viene comunque comunicato al Sindaco del Comune interessato per i provvedimenti del caso.
Definizioni di balneabilità
Arpac Balneabilità
Mare balneabile non vuol dire mare pulito. Per la balneabilità,
secondo le norme europee, l' Arpac analizza solo due parametri
batteriologici, gli Enterococchi intestimali e l' Escherichia coli più
specifici come indicatori di contaminazione fecale, rispetto agli 11
parametri ricercati secondo il DPR 470/82 (coliformi totali, coliformi
fecali, streptococchi fecali, salmonella, enterovirus, PH fenoli, oli
minerali, ossigeno disciolto, colorazione e trasparenza), secondo una
normativa europea del 2010 che ha anche portato i valori limite da 100 a 200
per gli Enterococchi intestimali e da 100 a 500 per l' Escherichia coli.
L' acqua viene considerata balneabile se i due parametri batteriologici
risultano inferiori ai valori di 200 e 500 rispettivamente, senza tener
conto di altri parametri o della sporcizia che vi è nell' acqua.
Si noti che le ordinanze sulla balneabilità sono decise dal demanio marittimo che poi
le invia anche al ministero dell' ambiente che utilizza gli stessi parametri e gli stessi
valori dell' Arpac ma pubblica i dati solo secondo le ordinanze dei comuni
per cui vi possono essere discordanze con le stesse tabelle dell' Arpac.
Anche Legambiente con la Goletta Verde utilizza gli stessi parametri della
normativa europea.
L' ARPACpubblica attualmente solo i dati riguardanti due parametri: Enterococchi intestimali
ed Escherichia coli nel periodo aprile/settembre.
Questo perchè è
stato ritenuto che la valutazione della qualità delle acque possa essere effettuata solo
su due parametri batteriologici (escherechia coli ed enterococchi intestinali, più specifici
come indicatori di contaminazione fecale) rispetto agli 11 parametri ricercati secondo il
DPR 470/82 (coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, salmonella, enterovirus,
PH, fenoli, oli minerali, ossigeno disciolto, colorazione e trasparenza).
La classificazione
della qualità delle acque di balneazione, ottenuta dalla elaborazione statistica
dei dati relativi alle ultime quattro stagioni balneari, permette di attribuire
ad ogni "acqua adibita alla balneazione" una classe di qualità: "scarsa",
"sufficiente", "buona" o "eccellente".
A queste catalogazioni corrispondono
rispettivamente i colori rosso-giallo-verde-blù.Esiste una quinta categoria denominata
"Nuova classificazione", per quelle zone per le quali non è stato ancora
raggiunto il set di dati minimo necessario all'attribuzione della classe di
qualità comprendente almeno 16 campioni.
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UN RICORDO. 25/05/2022 I rifiuti nel mare a Torre del Greco. Tutti gli effetti dell' eutrofizzazione: le mucillagini
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Le misure di balneabilità di maggio hanno raggiunto il valore record di purezza per i due batteri misurati per tutte e sette le zone di Torre del Greco: tutti i valori sono risultati al minimo assoluto di 10-10.
12/11/2017 I rifiuti nel mare a Torre del Greco. Tutti gli effetti dell' eutrofizzazione: le mucillagini
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Torre del Greco è uno di quei comuni dove non avviene una depurazione completa dei liquami di fogna ma la Gori, dopo le operazioni iniziali di grigliatura grossolana e disinfezione con ipoclorito di sodio, provvede a sversare i liquami residui tal quale a 1100 metri di distanza dalla costa ed a 25 metri di profondità.
Il nostro mare è, in effetti, un buon depuratore in quanto molto profondo ed il liquame viene versato nel mare a grande distanza (1100 metri dalla riva) e a grande profondità (25 metri) in una massa di acqua immensa che lo diluisce e avvia la decomposizione dei materiali biodegradabili grazie ai batteri già presenti nel materiale fognario al punto tale che, verso la costa, il mare può risultare balneabile secondo la normativa europea dei due batteri fecali.
La decomposizione dei liquami biodegradabili porta ad un notevole arricchimento di nitrati e fosfati che, in mancanza dei depuratori, generano un' eutrofizzazione in grande quantità.
Il termine eutrofizzazione indica una condizione di ricchezza di sostanze nutritive in un dato ambiente, in particolare una sovrabbondanza di nitrati e fosfati in un ambiente acquatico. Questo provoca cambiamenti strutturali all'ecosistema come: l'incremento della produzione di alghe e piante acquatiche, l'impoverimento delle specie ittiche, la generale degradazione della qualità dell'acqua ed altri effetti.
Alcuni effetti negativi dell'eutrofizzazione sono:
-aumento della biomassa di fitoplancton
-sviluppo di specie tossiche di fitoplancton
-aumento della quantità di alghe gelatinose (mucillagini)
-aumento delle piante acquatiche in prossimità dei litorali
-aumento della torbidità e del cattivo odore dell'acqua
-diminuzione della quantità di ossigeno disciolto nell'acqua
-diminuzione della diversità biotica
-scomparsa di alcune specie ittiche pregiate (i salmonidi)
Che cosa sono le mucillagini? La mucillagine è una sostanza presente in diverse piante il cui compito è quello di assorbire e trattenere l’acqua, assicurando così alle piante la possibilità di resistere alla siccità.
Si noti che l’eutrofizzazione consiste in una proliferazioni di microalghe per eccesso di nutrienti nel mare, mentre la mucillagine si forma quando vi è un eccesso di polisaccaridi prodotti dalle microalghe in eccesso.
Quando entrano in contatto con l’acqua, le mucillagini la assorbono e la intrappolano, dilatandosi e formando soluzioni colloidali viscose ma non adesive.
Le alghe non crescono ma nel loro ciclo di vita si moltiplicano se trovano le sostanze organiche (nitriti, nitrati, fosfati) che fungono da concimi. Quando muoiono precipitano sul fondo dove iniziano a degradarsi. Formano una massa gelatinosa che soffoca tutte le altre specie che vivono sul fondo e contribuiscono a ridurre la diversitá dei fondali.
Questa melma cadaverica si riempie dei gas di putrefazione, diventa leggera e torna in superficie formando la cosiddetta mucillagine, cioé quelle striscie giallognole e gelatinose che si vedono durante la stagione estiva e che scompaiono in inverno.
Questo problema, per quanto grave dal punto di vista ambientale, è di scarso rilievo dal punto di vista sanitario, secondo le autorità sanitarie. Le alghe pericolose sono altre.
Fra gli effetti delle mucillagini ricordiamo:
-Le mucillagini creano anche un filtro sulla superficie del mare alla PAR (radiazione solare fotosinteticamente attiva) per cui si riduce la luce nel mare interrompendo lo scambio di ossigeno tra l' aria e l' acqua favorendo il fenomeno dell' anossia.
-La mucillagine che marcisce sottrae ancora ossigeno all' acqua di mare creando difficoltà per la vita marina.
-Le mucillagini possono anche incorporare alghe tossiche come l’ostreopsis ovata (monitorata dall' Arpac) che possono uccidere i pesci e creare problemi di salute all' uomo.
Per contrastare l'eutrofizzazione sono necessari interventi che riducano gli afflussi di nutrienti ai corpi idrici (riduzione dei fertilizzanti in agricoltura, depurazione degli scarichi civili ed industriali, trattamento delle acque di scolo delle colture tramite agenti sequestranti ed impianti di fitodepurazione).
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2) Rifiuti dal Sarno
Anni fa il gestore del Settebello, quando vedeva i rifiuti provenienti dal Sarno, chiedeva ai giovani di correre al lido Rosa (ora lido Tritone) per cercare di trattenerli ed evitare la diffusione nel mare. I rifiuti dal Sarno si sono ridotti drasticamente ma si è ridotto notevolmente anche l' inquinamento del Sarno rispetto a 20 anni fa soprattutto perchè molte aziende che scaricavano nel Sarno si sono trovate in difficoltà ed hanno chiuso.
I fondali del Sarno, però, sono pieni di rifiuti e, per evitare esondazioni, sarebbe utile anche dragare il fondo
del fiume.
Il Sarno influenza la balneabilità di tutto il golfo di Napoli per cui sono importanti tutti gli interventi riguardanti il fiume e gli affluenti.
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3) Rifiuti presenti sulle spiagge
I rifiuti sulle spiagge possono essere lasciati dai bagnanti o essere trasportati dalla pioggia oppure provenire dal mare.
La pulizia delle spiagge spetta ai gestori dei lidi privati ed al comune per i lidi liberi anche al di fuori della stagione balneare.
SALVIAMO IL NOSTRO MARE ha proposto ai gestori dei lidi privati di pulire i primi cento metri di mare e di fondali almeno durante la stagione balneare ma senza risultati perchè tutti i gestori dei lidi sono interessati solo a fare cassa e sono intervenuti per la pulizia del mare solo quando strettamente necessario.
In mancanza della pulizia dei lidi liberi, SALVIAMO IL NOSTRO MARE ha suggerito ai lidi confinanti di pulirli metà per uno.
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4) Rifiuti appena arrivati dalle spiagge
Tutti i rifiuti lasciati sulle spiagge o buttati direttamente in mare, come tutti quelli che arrivano dalle città, dai canali, dagli alvei, ecc. vanno ad aggiungersi alla notevole massa dei rifiuti già presenti nel mare e che correnti e temporali possono ributtare sulla spiaggia o accumularsi nel mare e sui fondali.
Questi rifiuti galleggianti potrebbero essere raccolti periodicamente con uno spazzamare del tipo di quello acquistato dal comune di Portici a 500.000 euro ma alcuni gestori dei lidi hanno fatto presente che l' ultima esperienza con lo spazzamare non sembra aver dato dei buoni risultati.
5) Rifiuti frammentati
Dopo un certo tempo in acqua i rifiuti si frammentano e quelli più pesanti si depositano sui fondali. Anche a piccola distanza dalla riva è facile trovare questi rifiuti frammentati.
6) Rifiuti coperti di alghe
I rifiuti che si depositano sui fondali possono essere ricoperti dalle microalghe che proliferano con l' eutrofizzazione. Si tratta di masse enormi di materiale che possono coprire i fondali uccidendo la fauna marina più lenta a scappare e rovinando i fondali.
7) Rifiuti coperti di alghe e non che si spostano verso terra
Nei periodi più caldi, tipicamente in agosto, si possono avere dei ritorni di grandi masse di mucillagini e rifiuti che si spostano velocemente da una zona all' altra.
E' stata avanzata la teoria dei moti convettivi che si formano in seguito a degli elevati gradienti di temperatura. In questi casi il materiale presente sui fondali al largo può spostarsi verso riva.
8) Rifiuti galleggianti presenti negli oceani
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08/07/2022 Tottosarno
Info Salviamo il Nostro Mare
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