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21/12/2018 Prepariamoci al riciclo dei pannolini. Primo impianto in Italia che ricicla pannolini

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Lo stabilimento di Fater Smart di Treviso trasforma i pannolini in utensili di plastica, arredi urbani e cavi sottomarini, ma per ora sono prodotti senza mercato.

La tecnologia per farlo è già funzionante ed è in grado di trasformare pannolini, pannoloni per anziani e assorbenti in nuove risorse. Aperto da circa un anno in provincia di Treviso, impiega 6 operai e due supervisori, senza contare amministrativi e l’indotto ma i materiali non possono essere venduti fin quando non verrà approvato il decreto End of Waste.

I pannolini rappresentano un problema ambientale proprio perché, fino ad oggi, nessuno ha trovato il modo di riciclarli: solo in Italia si consumano circa 7.000 pannolini al minuto; a fine anno si raggiungono 900.000 tonnellate che finiscono in discarica come rifiuto indifferenziato.





Oggi, però, oltre 12 milioni di italiani sono serviti da una raccolta differenziata ad hoc per i prodotti assorbenti per cui si attende un’economia per queste materie prime-seconde che potrebbero essere trasformate anzichè essere portate in discarica.

Per ora vi è un unico impianto di questo genere al mondo lavora i pannolini raccolti separatamente dall’azienda Contarina, che si occupa dei rifiuti nella provincia di Treviso: i pannolini vengono sterilizzati, asciugati e poi separati nelle loro componenti essenziali che sono plastica, cellulosa e polimero super-assorbente ma vi sono molti comuni già attrezzati per separare pannolini e assorbenti usati dal resto dell’immondizia.






Già in partenza vi sarebbero 300 milioni di investimenti, un indotto di circa un miliardo all’anno e 1000 nuovi posti di lavoro considerando solo gli operatori, con un risparmio di emissioni di CO2 pari a quello di 115.000 automobili ogni anno.

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