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16/09/2014 Ercolano, secondo il dott. Ciannella del Monaldi, l' elettrosmog causa tumori rari tra i bambini

Il professor Gerardo Ciannella, direttore dell’Unità di Medicina Preventiva dell’ospedale Monaldi di Napoli e docente di Tisiologia e Medicina del Lavoro, a proposito della scuola in questione è la media Ungaretti di via Case Vecchie a Ercolano, ha affermato che:
Da scienziato, mi sento di affermare che quella scuola dovrebbe essere chiusa. Almeno fino a quando non saranno portati a termine
tutti i rilievi e monitoraggi sulla qualità dell’aria e sull’emissione di onde elettromagnetiche.
Sono ormai tre anni che il dott. Ciannella, insieme al Gruppo Salute Ambiente Vesuvio sta studiando l’incidenza di patologie
polmonari, leucemie ed altri tumori nella popolazione che vive in contrada San Vito, nella parte alta di Ercolano,
interessata da oltre 10 anni, a discariche abusive e roghi tossici.: una zona ribattezzata la «Terra dei Fuochi» vesuviana per la ultradecennale attività di discariche abusive e roghi tossici.
Nel corso delle sue ricerche Ciannella ha scoperto che in quella zona diversi bambini si sono ammalati di rare neoplasie cerebrali e li ha collegati alla presenza dell’elettrodotto che attraversa quell’area con cavi e tralicci a pochi metri dalle abitazioni.
Si tratta di un’incidenza anomala relativa a tumori al cervello e leucemie, in particolare si sono riscontrati casi di neuroglioblastoma, un tumore rarissimo tra i ragazzi minori di 14 anni, patologia che
può essere correlata alle radiazioni elettromagnetiche dei cavi dell’alta tensione ed i bambini sono maggiormente a rischio perché la loro teca cranica non è ancora completamente sviluppata e quindi, essendo più sottile con minore protezione la massa cerebrale al suo interno.
Il rischio era stato fatto presente alla scuola che ha regolarmente aperto ed allora è stata avvertita l' Arpac
perchè i cavi dell’elettrodotto passano a meno di cinquanta metri dal tetto della scuola con rischio altissimo per i giovanissimi studenti che sono esposti almeno sei ore al giorno a queste radiazioni.
Si parla di inquinamento elettromagnetico: un nemico invisibile che non si vede, ma che colpisce lo stesso e che spesso richiede almeno un serio monitoraggio della qualità dell’aria intorno all’elettrodotto e delle onde emesse dagli impianti.
Il Gruppo Salute Ambiente Vesuvio ha presentato anche i dati di una ricerca coordinata dal professor Ciannella a San Vito: su un campione di 314 famiglie, 203 avevano avuto casi di leucemia e tumori, per lo più polmonari, probabilmente causati dall’amianto bruciato nei roghi di immondizia.
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