Il Sole24Ore evidenzia le principali modifiche per i diversi strumenti finanziari come da circolare sul nuovo regime relativo alle aliquote sulle rendite finanziarie.
Sono favoriti i conti correnti e i conti deposito, la cui tassazione passano dal 27% al 20%, i titoli di stato e i bond sovranazionali, la cui tassazione rimane al 12,5% mentre tra i penalizzati ci sono azioni (e i loro dividendi), fondi comuni e polizze, la cui aliquota aumenta dal 12,50% al 20%.
Il nuovo prelievo sarà valido a partire dal 1° gennaio 2012.
Ed ecco la descrizione dettagliata dell' Agenzia dell Entrate
Scheda informativa
I dividendi sono soggetti a ritenute che variano a seconda della fonte da cui provengono (società residente in Italia o all’estero) e da chi li percepisce (soggetto Ires o Irpef). Inoltre, occorre distinguere tra partecipazioni qualificate e partecipazioni non qualificate.
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Dividendi erogati da società residenti in Italia
Le modalità di distribuzione dei dividendi si distinguono in:
distribuzione a soggetto Ires (tranne l’ente non commerciale). E’ escluso da tassazione il 95% dei dividendi; pertanto, viene assoggettato all’aliquota Ires del 27,5% soltanto il 5% dell’importo dei dividendi
distribuzione a soggetto Irpef. Occorre distinguere tra i seguenti casi:
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Dividendi erogati da società non residenti in Italia a persone fisiche non imprenditori
Il trattamento fiscale può essere così sintetizzato:
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Ritenute su utili e proventi equiparati erogati a non residenti
Sugli utili corrisposti a soggetti non residenti (per partecipazioni non relative a stabili organizzazioni) diversi dalle società e dagli enti soggetti a un’imposta sul reddito delle società negli Stati membri dell’Unione europea e negli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, si applica una ritenuta a titolo d’imposta del 27%. Ciò a prescindere dalla circostanza che si tratti di utili relativi a partecipazioni qualificate o meno e dalla natura del soggetto non residente (persona fisica o società).
Il sostituto d’imposta deve consegnare, entro il 28 febbraio dell’anno successivo, una specifica certificazione (modello Cupe) da cui risultano i dividendi e i proventi a essi equiparati percepiti nel periodo d’imposta, con le relative ritenute.
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