Quando si parla di Fondo si intende il patrimonio affidato ai gestori
professionali incaricati di farlo fruttare al meglio: in pratica, è la massa di
denaro investita dall'insieme dei risparmiatori che hanno sottoscritto (di fatto
comprato le quote).
Comune è l'aggettivo che denota la peculiarità dello strumento, quello di
essere l'applicazione in campo finanziario della massima secondo cui l'unione fa
la forza: mettersi insieme, in comune, per perseguire uno scopo che altrimenti
da soli sarebbe più difficile raggiungere.
Nel caso degli investimenti, il fatto che una moltitudine di persone possa
conferire a un unico fondo piccoli capitali.
Affidare i propri soldi a una società di gestione è senza dubbio più
prudente: il gestore, infatti, esercitando professionalmente questa attività,
è meglio attrezzato da diversi punti di vista (culturale, tecnico e
psicologico) rispetto al privato, soprattutto se quest'ultimo è alle prime
armi.
Un altro aspetto positivo dell'investimento in fondi è che in questo modo
l'investitore può raggiungere una diversificazione impossibile da ottenere con
un capitale modesto: può in pratica comprare decine di azioni italiane con solo
5 milioni di investimento.
Altrimenti dovrebbe limitarsi a uno o due titoli. Investimento è l'oggetto,
l'attività centrale dei fondi comuni. La società di gestione investe i soldi
raccolti tra i risparmiatori rispettando le diverse attitudini al rischio degli
investitori.
Mobiliare
è l'aggettivo che specifica in che cosa possono investire i fondi comuni.
Ovvero non beni immobili, come case o capannoni, non metalli preziosi o
diamanti, non mobili antichi o opere d'arte ma, appunto, beni mobiliari, cioè
trasferibili, come azioni e obbligazioni.
Ogni fondo persegue una determinata linea d'investimento che caratterizza la
composizione del portafoglio e pertanto sono diversi e si dividono in alcune
distinte categorie: fondi comuni monetari, obbligazionari, bilanciati, azionari.
Troviamo inoltre un'ulteriore classificazione dei fondi a seconda dei mercati in
cui investono.
La struttura fondamentale dei fondi fa perno su tre punti di riferimento:
la società di gestione, la banca depositaria nella quale i soldi e i titoli
sono appunto depositati, e i sottoscrittori.
Il controllo sull'attività di gestione dei fondi è affidato per legge a organi
pubblici: il ministero del Tesoro, la Banca d'Italia e la Consob, che è la
commissione incaricata di vigilare sul mercato borsistico.
Il patrimonio dei fondi italiani è aumentato considerevolmente negli ultimi
due anni, sia grazie al boom delle sottoscrizioni che per l'apprezzamento dei
titoli in portafoglio e in particolare di quelli azionari.
NAV = Net Asset Value
E' il valore del patrimonio di un fondo d'investimento calcolato alla fine di ogni seduta di borsa, normalmente
determinato pro quota sul numero di quote emesse dal fondo.
TEF=Total Expense Ratio. La maggior parte dei costi operativi legati alla gestione dei fondi è espressa
con un indicatore, il Total Expense Ratio, che viene calcolato tenendo conto delle diverse voci di spesa (
commissione di gestione, spese amministrative)
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