Il Risparmio Gestito è rappresentato dall’ insieme di investimenti in fondi comuni e gestioni patrimoniali dove si delegano a un professionista le scelte di gestione del portafoglio.
Il calo continuo degli interessi sui titoli di stato ha certamente favorito le società di
gestione alle quali sempre piu’ investitori si rivolgono per sfruttare le sempre piu’ ampie
opportunità di investimento offerte da queste società.
Il ‘’bot people’’ sta appunto abbandonando i titoli di stato per spostare sempre di più
i propri risparmi verso questa forma più completa di investimento che comprende, in genere,
anche polizze vita e gestioni personalizzate in titoli e fondi oltre ai tradizionali fondi
comuni e sicav.
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO
A partire dal 1960 è stato possibile sottoscrivere quote del fondi comuni di diritto
lussemburghese ma è nel 1977 che sono nati i primi fondi di investimento di diritto italiano
che hanno superato abbondantemente il numero di mille con un capitale complessivo amministrato
ben superiore ai 1000 miliardi.
Ma che cosa sono questi fondi comuni? Un fondo comune riguarda in effetti un insieme
di titoli gestiti professionalmente e messo su dal gestore dei fondi che investe
in continuazione il capitale versato dai sottoscrittori. In tal modo ogni quota rappresenta una porzione del fondo stesso.
Per motivi di sicurezza si è fatto in modo da separare il patrimonio dei gestori da quello
dei fondi per cui in nessun caso eventuali debitori potranno rivalersi sul patrimonio del
fondo. Questo non impedisce che le quote dei fondi possano diminuire comportando una
perdita e ciò in conseguenza di una pessima gestione del fondo stesso o per le condizioni
avverse del mercato.
I fondi comuni possono comprendere percentuali variabili di azioni ed obbligazioni, di un
solo paese o di piu’ paesi, avendosi una varietà di fondi con diverse caratteristiche.
SICAV Sicav
Le Sicav (Società di investimento a capitale variabile)sono Spa a capitale variabile aventi
per oggetto esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta al
pubblico delle proprie azioni (i sottoscrittori diventano in tal modo dei veri e propri soci della società mentre nel caso dei
fondi il patrimonio della Società di Gestione è separato da quello del fondo stesso).
Le azioni possono essere emesse e rimborsate ai sottoscrittori con la frequenza stabilita nello statuto sociale. Ciò spiega la definizione "a capitale variabile": quando le azioni vengono rimborsate il capitale diminuisce in proporzione, mentre quando vengono sottoscritte nuove azioni esso aumenta. Il capitale delle Sicav non è mai fisso come quello delle Spa, ma varia di giorno in giorno e corrisponde al patrimonio netto della società (insieme dei versamenti conferiti): le azioni devono quindi avere sempre un valore pari al patrimonio netto diviso per il loro numero. Le Sicav non possono: essere costituite in mancanza dell’autorizzazione della Banca d’Italia, emettere azioni privilegiate e di risparmio, acquistare azioni proprie e azioni di altre Sicav, emettere obbligazioni. Inoltre devono avere un capitale minimo di 1 milione di euro e sono soggette alla vigilanza di Bankitalia e Consob.
Le Sicav presenti sul mercato italiano sono in genere promosse da società straniere con sede nel Lussemburgo o in Irlanda, sempre per motivi fiscali.
FONDI PENSIONE
Introdotti nel 1993, non hanno incontrato il favore dei risparmiatori ed è proprio per favorire
la loro diffusione che sono state introdotte delle agevolazioni fiscali nel 2001.
Essi sono strumenti di previdenza volontaria e possono essere chiusi o aperti: ai fondi
aperti possono aderire tutti i lavoratori ma anche i disoccupati, studenti, casalinghe ed altri
che desiderano costituirsi una pensione integrativa; i fondi chiusi sono, invece, riservati
ai dipendenti di determinate aziende.
Un’ altra caratteristica che contraddistingue i fondi è rappresentata dalla contribuzione
da versare ogni anno che puo’ essere definita dal contribuente in base alle proprie capacità
o determinata in base alla prestazione a scadenza.
Per i lavoratori dipendenti è prevista solo la seconda possibilità e si ricorda che per essi
il contributo è suddiviso fra il lavoratore ed il datore di lavoro nella misura dell’ 1%; ad
essi spetta anche il T.F.R. (per i nuovi assunti dal 1993 che aderiscono ad un fondo pensione,
viene girato al fondo l’ intero imposto del T.F.R.)
Per favorire i sottoscrittori, è possibile da gennaio 2001 dedurre dal reddito imponibile
i contributi ad un fondo pensione fino a 10 milioni (o il 12% del reddito complessivo) ed
anche i rendimenti sono soggetti ad una ritenuta piu’ favorevole.
POLIZZE VITA
L’ assicuratore, in base alle caratteristiche dell’ investitore, stabilisce, a secondo se a
scadenza si desidera un capitale o una rendita, l’ entità dei premi annui da versare e
le condizioni.
Sulla base delle caratteristiche anagrafiche dell’investitore infatti l’assicuratore determina
già in fase di perfezionamento del contratto la prestazione futura alla quale sarà tenuto al
verificarsi dell’evento assicurato.
In pratica quindi, sia che la prestazione sia costituita da un capitale o da una rendita,
l’importo ottenibile a scadenza da una donna di 40 anni sarà notevolmente diverso da quello
ottenibile da un uomo di 35, a parità di premio annuo e di periodo di differimento
(numero di premi annui ricorrenti programmati).
E’ possibile assicurare delle polizze sia in caso vita che in caso morte.
Ultimamente si sono diffuse le polizze ‘’Unit Linked’’ che mantengono tutte le
caratteristiche delle polizze ma possono contenere quote di fondi o Sicav.
Per le polizze vita bisogna considerare i notevoli costi di gestione; si ricorda inoltre
che i premi pagati sono impignorabili e insequestrabili e le somme erogate non sono soggette
ad imposta di successione.
Mercato Finanziario
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