Per la stesura di
quest'argomento, ci si è avvalsi di ottimi scritti tra cui una lezione di G.
Belfiori)
Il Money Management
consiste nell’informare il proprio trading a criteri razionali, frutto di
dettami dei grandi traders e della nostra esperienza per chiudere una
posizione, long o short
Durante lo studio
dei mercati il trader individua i meccanismi di ingresso sul mercato,
basati su dati storici, informazioni, oscillatori, su figure grafiche , su
indicatori o su altri elementi dell’analisi tecnica
E’ basilare
che il metodo di trading preveda condizioni efficaci di
uscita oltre a quelle di ingresso
Il Money Management
è il complesso delle regole per chiudere una posizione
La corretta
gestione dei guadagni o delle perdite, in una trade, è essenziale per
preservare il capitale limitarndo le perdite e massimizzado i guadagni.
I segnali del Money
Management sono: Lo Stop Loss;il Breakeven Stop;il Trailing
Stop;il Take Profit; lo Shock Protection
Lo Stop Loss limita
la perdita massima associata a ciascun trade L'entità di questa
perdita può essere fissata in diversi modi:
- una percentuale fissa;
- una
percentuale legata alla volatilità del titolo
- punti fissi
Si impiega la
percentuale fissa quando non si vuole ammettere in nessun caso una perdita
superiore ad un dato ammontare (in % sul capitale investito),
indipendentemente dal titolo negoziato e quando si è convinti che raggiunta
una perdita pari al valore prefissato, il segnale di ingresso sia da ritenersi
invalidato e pertanto non sussistano più le ragioni che hanno spinto ad
aprire la posizione.
Si impiega la
percentuale legata alla volatilità del titolo (magari ancorando il valore
dello stop all'Average True Range del titolo) quando si vuole considerare la
caratteristica intrinseca dei diversi strumenti azionari che possono
percorrere lo stesso cammino con ampiezza delle onde (e quindi volatilità)
decisamente diversa.
Si impiega un ammontare fisso quando si opera con strumenti future. Infatti questi strumenti
portano a guadagnare o perdere non in ragione del movimento percentuale
realizzato quanto piuttosto in funzione del numero di punti incamerati o
lasciati sul mercato. Perdere 1.000 punti per un ingresso errato a 50.000
piuttosto che a 25.000 è la stessa cosa da un punto di vista monetario: in
entrambi i casi sono stati bruciati 5.000 euro per contratto (i dati espressi
si riferiscono al Fib 30). Nel primo caso con un movimento del 2% nel secondo
con un movimento del 4% dello strumento trattato.
Il Breakeven Stop è quel segnale che permette di chiudere una posizione in pareggio una volta
raggiunto un determinato profitto. Il trigger da regolare è il guadagno che
attiva il segnale. Il procedimento per la sua determinazione ricalca quanto
visto per lo stop loss con i metodi a % fissa, % variabile e punti fissi.
Attivare presto il segnale significa cautelarsi maggiormente da inversioni del
mercato ma rischiare di chiudere in anticipo un trade profittevole. Al
contrario attendere troppo per l'attivazione di questo segnale può portare
una operazione favorevole che ha generato un bel guadagno virtuale a
trasformarsi in una operazione che genera perdita reale!
L'evoluzione naturale dei due segnali precedenti è il Trailing Stop: qualora l'operazione
si riveli profittevole e il guadagno continui ad incrementarsi è necessario
cominciare ad assicurarne parte di esso, in modo che qualsiasi inversione del
mercato (eccezion fatta per gap nell'overnight) non ci eroda l'intero guadagno
virtuale accumulato. In questa tipologia
di segnale è necessario stabilire due livelli (ancora una volta secondo le
metodologie esposte): il livello a cui attivare il segnale e il livello a cui
porre la chiusura della posizione. Per il primo livello dovremmo scegliere un
valore di guadagno superiore rispetto al breakeven stop, mentre per il secondo
livello è necessario decidere quanto del guadagno virtuale accumulato siamo
disposti a cedere al mercato. Se siamo disposti a cedere poco del guadagno
accumulato rischiamo di andare incontro ad una uscita anticipata alla prima
correzione del mercato; di contro mantenere il trailing stop eccessivamente
lontano dai massimi (o minimi) raggiunti porta a vedere vanificato gran parte
del guadagno accumulato.
Sarà una valutazione della strategia nel suo complesso e delle caratteristiche del
trader ad indicare quali valori adottare per questi settaggi.
Il quarto caposaldo del Money Management nei Trading System è il Take Profit. Questo segnale
indica la chiusura della posizione raggiunto un determinato profitto,
stabilito con le metodologie indicate. A differenza del Trailing Stop che non
preclude la corsa dei prezzi, questo segnale pone un traguardo massimo al
guadagno che può essere accumulato. Pertanto sarà un segnale particolarmente
efficace per quelle operazioni che nascono in trading range ove lo spazio a
disposizione per i movimenti di prezzo appare limitato. Meno efficace rispetto
all'impiego del Trailing Stop sarà l'adozione del Take Profit nei grossi
trend la cui entità è difficilmente quantificabile a priori.
L'ultimo segnale che vediamo, lo Shock Protection, è legato ad avvenimenti esterni che possono
provocare shock sul mercato. Lo scopo di questo segnale è di proteggere la
posizione aperta qualora il mercato imbocchi improvvisamente ed
inaspettatamente una direzione opposta a quella desiderata, con forte
incremento della volatilità. Prima che possa intervenire qualsiasi altro
segnale chiudiamo la posizione grazie all'intervento di questo meccanismo che
prevede una escursione massima avversa tra due barre pari ad un valore
prefissato.
Indice
Questo scritto è
redatto al solo scopo didattico- informativo e non costituisce un servizio di
consulenza finanziaria né sollecitazione al pubblico risparmio. Chiunque
investa i propri risparmi prendendo spunto dalle indicazioni riportate lo fa a
proprio rischio e pericolo.
Indice
Tecniche di Trading
|